Bandini e Milani invitano a tenere un profilo basso
SIENA. In questi giorni si stanno rincorrendo valutazioni e prese di posizione pro e contro le recenti indicazioni di nomina per il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena.
Anche se il tutto da l’impressione di un commissariamento romano della Banca, va certamente rilevata l’intenzione di agire in discontinuità rispetto alle logiche che hanno portato alle precedenti nomine, segno, a nostro avviso, di un ripensamento su tutto il sistema cittadino anche da parte di chi ha, senza ombra di dubbio, contribuito alla sua creazione ed estensione dissipando un patrimonio costruito nei secoli.
Ciononostante, pur confidando nelle competenze professionali dei futuri consiglieri, risultano totalmente oscuri gli obiettivi che i ‘nuovi tecnici’ saranno chiamati a raggiungere.
Facendo un parallelismo possiamo senz’altro dire che se è apparso evidente sin dall’origine il mandato attribuito dalla politica al Governo tecnico del Prof. Mario Monti nelle due fasi della sistemazione dei conti pubblici e delle riforme strutturali, non è ad oggi chiaro su quali linee si intenda svolgere la politica bancaria del Monte dei Paschi, quale siano le strategie, le alleanze e, di conseguenza, quali saranno le quote proprietarie, gli asset organizzativi, il rapporto con la Fondazione e con la città.
Non è questa l’ora dei proclami e delle facili acclamazioni, ma è, invece, il momento della serietà e della riflessione che impone a tutte le forze politiche di svolgere un ruolo positivo in difesa di quel che resta del patrimonio che ci è stato consegnato. Ciò senza dimenticare le passate e presenti responsabilità partitiche ed il ruolo che gli elettori hanno assegnato a ciascuna forza politica che, nel nostro caso, è e resta quello di opposizione al governo cittadino.
Massimo Bandini e Agostino Milani – FUTURO E LIBERTA’ Siena