"La descrizione della nostra realtà pare essere lo spot del miglior luogo dove soggiornare e portare in sicurezza la famiglia"
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Riceviamo dal Coordinamento Civico (Pietraserena -Sena Civitas – SPQS) un testo in cui si espongono alcune proposte sul tema “affitto a studenti” e “turismo”.
SIENA. “La situazione economica del territorio è sotto gli occhi e più che altro sulla pelle di tutti. E’ chiaro che il modello economico, dopo la grave crisi di MPS, è giocoforza mutato, riscoprendo la centralità, per molti Senesi, per via diretta o indiretta, di attività legate al turismo e alla ricettività. Il Comune deve quindi farsi baluardo di questi interessi economici ormai vitali e strategici per i suoi cittadini e cercare di salvaguardarli, cercando di valorizzare al meglio le caratteristiche peculiari del territorio, affinché rimanga attrattivo anche in simili frangenti di crisi.
I provvedimenti emergenziali (peraltro di appannaggio principalmente centrale e/o regionale) debbono essere abbandonati per muoversi decisi verso pianificazioni virtuose in attuazione dei dettami centrali; ponendo dei distinguo rispetto alle altre realtà e situazioni, in modo da far capire anche a fini commerciali la diversità del nostro territorio e della realtà Senese.
In questa fase di pre-ri-apertura dove tutto appare precario, Il Comune (primo ente di riferimento per i Cittadini) deve prevedere degli strumenti che, nel rispetto delle direttive centrali, mettano in evidenza la diversità e le eccellenze della nostra realtà dando una direzione e dando indicazioni precise a tutto il tessuto socio-economico.
Individuati i settori strategici (ad esempio il turismo e la ricettività), si potrebbe puntare sull’unicità del territorio Senese, che, attraverso la salvaguardia, sotto il profilo della bio-diversità, del suo ambiente, garantisce elevati standard di sicurezza e qualità della vita.
Nel Senese non abbiamo industrie invasive, abbiamo inventato la ZTL, siamo l’unica provincia CARBON FREE e quasi non sappiamo neppure cosa sia il problema delle polvere sottili che sembrano essere invece il principale “volano” di diffusione del virus.
I nostri numeri di pandemia sono piuttosto contenuti (i contagi tra gli operatori ad es. sono i più bassi di Italia e ben otto Comuni del nostro territorio non hanno registrato alcun contagio); siamo una città d’arte, un territorio di borghi e panorami senza tempo, decontestualizzati da ogni contemporanea cronaca “affollata” ed anche i nostri contenitori di accoglienza sono naturalmente alieni al turismo di massa.
La nostra ricettività è parcellizzata sul territorio ed è generalmente molto organizzata (quasi tutti gli agriturismi hanno una piscina che grazie al cloro secondo l’OMS è uno dei pochi luoghi ove poter attuare una minima socializzazione “sicura” ) e quasi tutti sono caratterizzati da luoghi in comune risibili e da grandi spazi aperti dove il distanziamento sociale è agevolato.
La descrizione della nostra realtà pare essere lo spot del miglior luogo dove soggiornare e portare in sicurezza la famiglia.
Se poi tale oggettiva predisposizione alla salubrità dei luoghi fosse supportato da dei protocolli di sanificazione “certificati” su iniziativa del Comune, supportati anche dalla supervisione di qualificate e importanti realtà quali TLS o GSK, con la previsione anche della rimborsabilità al 100% dei dispositivi di sicurezza adottati, potremo passare ad essere non più solo i più “belli” e tra i più sani, ma anche i più bravi e più sicuri con ricadute economiche sul territorio al momento indispensabili.
Legare poi il privilegio della visita gratuita ai musei a chi soggiorna in attività ricettive del territorio ci pare un’ulteriore proposta premiante per l’economia locale.
Gli stessi studenti che scelgono la nostra Città per il proprio percorso universitario potrebbero usufruire degli stessi benefici di chi frequenta il nostro territorio per turismo: qualità ambientale, una Città e un’Università a misura d’uomo, con un basso grado di densità abitativa e affollamento, ma con servizi di eccellenza, con la possibilità anche di lezioni in aula con la messa a disposizione di spazi ove mantenere il necessario distanziamento e al contempo la previsione dell’obbligatorietà dell’adozione del protocollo di sanificazione “certificato” per i locatori degli appartamenti in modo da calmierare la diaspora degli studenti che avrebbero diritto a seguire de visu la didattica, abitando in luoghi sicuri e controllati e continuando a vivere in loco.
Siena ha la peculiarità di essere un microcosmo cittadino con importanti radici, storia, antiche istituzioni e servizi ma con numeri non certo da “metropoli”, il che, in questi tempi di globalizzazione sfrenata, ci ha portato a perdere la centralità di pezzi importanti del nostro mondo (basti pensare all’ASL o alla CCIAA). Adesso è il momento di fare vedere che avere piccoli numeri, ma con grandi valori, è una virtù e non un limite. Se non ora quando?