Il presidente Profumo ha commentato: "Si va sempre avanti"
In conferenca call, l’ad Fabrizio Viola ha sottolineato che “Il terzo trimestre ha avuto un impatto negativo legato a voci ‘non corè, ollegate con i problemi ereditati dal passato che la banca si trova ancora a dover affrontare. Mi riferisco agli accantonamenti legati all’asset quality review e ai costi per gli esodi incentivati di 1.300 dipendenti, in linea con il nostro piano che prevede una riduzione dell’organico di ottomila unità”. Viola ha confermato che, entro fine anno, il personale sarà ridotto “di circa 5.200 unità” ed ha informato che Mps ha inviato lunedì scorso alla Bce il piano per rientrare dalla carenza di capitale emersa dagli esami Bce. “Il piano è stato approvato dal cda abbastanza rapidamente, considerata la difficoltà della situazione. Rispettiamo i risultati dei test – ha aggiunto – e subito dopo abbiamo iniziato a lavorare per colmare le carenze e uscire da questa situazione. Siamo pienamente impegnati nel risolvere questo nuovo problema”. L’ammontare preciso dell’aumento di capitale, fino a 2,5 miliardi di euro, dipenderà tra l’altro “dal successo nell’esecuzione delle altre azioni” previste e dal via libera delle autorità a quanto proposto, si legge nelle slide sui risultati. Mps ha incaricato i due advisor Ubs e Citigroup di “identificare le migliori opzioni strategiche per consentire alla banca di operare serenamente in futuro”. Ai due advisor toccherà però “implementare prima di tutto il ‘capital plan'”, ha sottolineato Viola, ricordando che esiste un pre-accordo con un consorzio di garanzia che copre la ricapitalizzazione fino a 2,5 miliardi di euro.
Mps deciderà l’ammontare del prossimo aumento di capitale “il prossimo anno” sulla base del giudizio generale che la Bce darà sul piano. Lo ha detto il direttore finanziario, Bernardo Mingrone. “Quello che era importante per noi – ha sottolineato – era avere la garanzia di un consorzio per coprire al 100% il deficit di capitale. Questo ci dà flessibilità”. “Non ho idea”, ha risposto il banchiere agli analisti che chiedevano se l’operazione non potrà essere inferiore a 1,9 miliardi: “Starà alla Bce valutare, la decisione si baserà su presupposti prudenziali e su quale sarà la posizione della banca al momento del lancio. Al momento Mps non ha “alcuna informazione” sui tempi dell’approvazione del piano da parte della Bce, ha poi spiegato l’a.d., Fabrizio Viola: “Il processo è cominciato ora e non abbiamo alcuna idea sui tempi”. La Bce, nell’Asset Quality Review, ha chiesto a Mps di riclassificare come deteriorati (principalmente in incagli) 2,8 miliardi di prestiti precedentemente classificati in bonis. La Banca ne ha riclassificati per 2,6 miliardi, “mancano 200 milioni semplicemente perchè non siamo d’accordo sul loro nuovo classamento”, ha spiegato il Cfo.
Il Monte dei Paschi di Siena ha ricevuto offerte vincolanti per la cessione di Consum.it, la controllata del credito al consumo della banca senese.
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