Motivo: la manifestazione contro l'accattonaggio alle Scotte
SIENA. Dove sono finiti i 10 milioni di euro di buco della ASL di Siena? Li avranno presi i rom…
Il 4 dicembre si è svolta un’iniziativa della Lega Nord per contrastare il fenomeno dell’accattonaggio e la presenza dei rom davanti all’Ospedale delle Scotte di Siena. Si tratta di uno dei tanti tentativi con cui gruppi di estrema destra , razzisti e xenofobi cercano di fomentare la guerra tra poveri, così come stanno facendo in Valdichiana il partito Fratelli d’Italia e Casaggì con una raccolta firme volta a “favorire gli italiani nell’accesso alle case popolari”. Iniziative come queste hanno il preciso scopo di trasformare le contraddizioni create dalla crisi e dai suoi devastanti effetti (disoccupazione, povertà, precarietà) in una guerra tra poveri.
Tutto ciò accade all’indomani della maxi inchiesta che vede questi stessi ambiti neofascisti e della destra, che alimentano le campagne contro gli immigrati e i rom, gestori dei lucrosi affari – anche attraverso intimidazioni di stampo mafioso – proprio nel business dell’accoglienza e gestione dei centri per gli immigrati e i campi rom!
Ma questo è solo un aspetto (alquanto truce) della faccenda.
Il Direttore Generale delle Scotte, Pierluigi Tosi, è stato intervistato in proposito e non ha assolutamente preso le distanze da una simile iniziativa, come se il problema principale della sanità in Toscana e, in particolare di Siena, fosse davvero la presenza degli “accattoni” davanti alle strutture ospedaliere e non, per esempio, i 10 milioni di euro spariti dalle casse della ASL 7 di Siena (all’epoca il direttore generale delle Scotte era Laura Benedetto, la moglie di Enrico Rossi, Governatore della Toscana), oppure il fatto che l’amministrazione regionale sta garantendo enormi profitti a grandi imprese di costruzione attraverso l’edificazione dei nuovi ospedali tramite il sistema del Project financing: il debito contratto verso i costruttori verrà pagato per 20 anni tramite la cessione in appalto dei servizi non sanitari, senza vincoli di mercato.
E mentre si mantengono spese alquanto discutibili come l’assistenza religiosa a carico del SSN (servizio sanitario nazionale) piuttosto che i 3 milioni e mezzo pagati all’Istituto S. Anna di Pisa per valutare le ASL, la Regione Toscana intende “razionalizzare” le spese sanitarie con: superticket sulle cure ospedaliere, compresi gli interventi chirurgici urgenti e oncologici, applicato a coloro che hanno un reddito superiore a 50 mila euro lordi, individuale o familiare (senza fare quindi differenze tra una famiglia composta da una singola persona ed una famiglia composta da 5 persone con lo stesso reddito lordo), il ticket di digitalizzazione, ulteriore balzello di 10 euro, il contributo per la parte alberghiera dei ricoveri ospedalieri senza contare la riduzione delle ASL dalle attuali 16, in un sol colpo, a 3 conseguenti disagi per i lavoratori e utenti in quanto a: sostenibilità dei già pesanti ritmi di lavoro ed ulteriore precarizzazione delle prestazioni all’utenza. Senza contare i 33 milioni di euro in meno ala spesa sanitaria nazionale previsto dal decreto Sblocca Italia. Ma parliamo del decoro è più importante….
L’iniziativa della Lega è uno scarno tentativo di soffiare sul fuoco della crisi per alimentare e foraggiare il clima di odio quando il problema reale è chi promuove ed attua politiche che smantellano la sanità pubblica, che utilizzano il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione (art. 32) come un ulteriore terreno di conquista per la speculazione.
Per quale motivo i 2,5 miliari della ricapitalizzazione di MPS non vengono, almeno in una parte, investiti per migliorare le condizioni della sanità sul nostro territorio? Forse perchè è più fruttuoso immetterli nel circuito della speculazione finanziaria?
La Lega Nord, che oggi si comporta da verginella della politica, ha banchettato per anni al tavolo degli speculatori e di coloro che hanno foraggiato queste politiche di lacrime e sangue: dal 2010 al 2014 sono stati tagliati alla sanità 24 miliardi di euro!
Nemico è chi promuove, favorisce, avalla e legittima queste politiche di lacrime e sangue. Il problema di 60 milioni di italiani non sono 5 milioni di stranieri, ma chi promuove la cultura dell’odio, della xenofobia e del razzismo perchè funzionale al mantenimento di questo marcio sistema.
Gestire la sanità in modo differente è possibile: Emergency ha dato dimostrazione che non servono decine di milioni di euro per allestire e far funzionare poliambulatori (lo sta facendo adesso, qui, in Italia), i lavoratori della sanità hanno mille e una esperienza di come e dove stanno sprechi e ruberie (anzi le pagano sulla loro pelle), gli utenti hanno mille e una esperienze di come precipitano le condizioni di vita quando uno deve pagare per fare una semplice visita.
La sanità è uno di quegli ambiti da cui possiamo partire, sin da subito, per sperimentare forme nuove di mobilitazione per unire lavoratori ed utenti nell’interesse delle tutela del diritto alla salute e di un lavoro utile e dignitoso.
Partito dei CARC_Sezione Siena/Val d’Elsa