SIENA. Giovedì (12 Marzo) in tutta Italia il movimento studentesco scenderà in piazza in opposizione alla Riforma Giannini, una riforma che è parte di un progetto di scuola che viene da lontano e che ha come obiettivo ridurre la scuola pubblica a osso da spolpare nelle mani dei privati. Il governo Renzi non è da meno dei suoi predecessori, infatti, mentre regala 200 milioni alle scuole private e ne taglia 148 a quelle pubbliche, afferma che la nostra scuola ha bisogno di investimenti da parte dei privati e delle imprese e propone un’idea di autonomia scolastica inaccettabile che fa dipendere i finanziamenti dal sistema INVALSI, mettendo in concorrenza le scuole per accaparrarsi fondi.
Ma una scuola pubblica che dipende economicamente da un investitore privato cosa sarà costretta a fare pur di non perdere i suoi finanziamenti? Inoltre, le 200 ore di inserimento lavorativo previste per i professionali e i tecnici, sono un vera e propria manna dal cielo per le aziende private che potranno, così, assicurarsi mano d’opera a costo zero. Una misura che prepara il nuovo esercito di precari e che si pone perfettamente in linea con l’appena approvato Job’s Act. Insomma; questa riforma prepara, forma e “istruisce” la nuova schiera degli sfruttati di domani.
L’attacco al diritto allo studio è uno dei molti modi con cui la guerra di sterminio, a danno delle masse popolari, prende forma. Una guerra fatta di smantellamento dei diritti, saccheggio delle risorse e dei risparmi delle masse popolari, di abbrutimento e disperazione. Il capitalismo non è più in grado di assicurare niente di buono alle masse popolari: è un sistema che impedisce il progresso e lo sviluppo dell’umanità. I giovani, per la classe dominante sono un esubero da confinare ai margini della società attraverso la promozione e il finanziamento della cultura dello sballo, di comportamenti individuali e autodistruttivi. Ma sono anche carne da cannone al servizio della borghesia e del suo clero, e delle organizzazioni criminali. Ci costringono a imparare un mestiere che mai svolgeremo o che se svolgeremo sarà sempre a servizio e nell’interesse dei ricchi e contro altre masse popolari.
L’unica strada per uscire da questo marasma è farla finita con il capitalismo costruendo la rivoluzione socialista nel nostro Paese. Come? gli studenti che lottano per il diritto allo studio devono mettersi assieme agli altri settori delle masse popolari (lavoratori, disoccupati, pensionati, casalinghe) alla testa di una mobilitazione popolare per la presa del potere. Non è più tempo di fare rivendicazioni, la crisi non lascia scampo né a noi né ai capitalisti che, totalmente presi dal pensare come valorizzare i propri capitali, hanno meno interesse di prima a governare la società se non opprimendo ancora di più di quanto facessero prima.
Il movimento studentesco può e deve essere protagonista del cambiamento dell’attuale società.
E’ positivo che organismi e sindacati studenteschi abbiano deciso di mobilitarsi contro questa riform non più solo nell’ottica del “contro”, ma della costruzione dell’alternativa sebbene tramite una proposta di legge di iniziativa popolare. E’ un passo in avanti decisivo, simbolo delle capacità intellettuali che i giovani hanno in serbo e possono mettere a disposizione dello sviluppo della società.
Ma dobbiamo dirci con franchezza chi abbiamo di fronte: una classe politica che non ha alcuna intenzione di ascoltare le nostre richieste e proposte che esse siano portate dentro i palazzi del potere da delegazioni piuttosto che urlate fuori da essi. L’”indisponibilità” del Governo al dialogo non dipende da quanto è buono o cattivo Renzi o chi per lui ma dal ruolo che esso svolge nella società borghese e che è quello di difendere gli interessi dei capitalisti. L’istruzione è un mercato, come la sanità, la casa, il lavoro, su cui fare profitto e sulla base di questo che ci governa scrive le leggi per la classe che difende.
Rivendicare diritti a Renzi e ai suoi loschi ministri, è come pretendere che il lupo non mangi l’agnello.
Partiamo, quindi, dal costruire un Governo di Blocco Popolare che metta in campo quelle misure di emergenza che servono alle masse popolari per rispondere agli effetti della crisi.
Gli studenti possono farlo, muovendosi ora: promuovendo e lanciando l’appello alle organizzazioni operaie e popolari a coordinarsi per mettere in campo le soluzioni concrete alle loro necessità. Ad esempio partendo dall’emergenza che colpisce l’edilizia scolastica, promuovendo iniziative di ristrutturazione degli edifici che coinvolgano disoccupati; oppure: organizzando assieme a professori, disposti a farlo, e genitori giornate di boicottaggio del pagamento dell’odioso contributo scolastico; osteggiando i regolamenti imposti da presidi-sceriffo organizzando raccolte firme tra studenti e professori per promuovere regolamenti scolastici che vadano negli interessi di chi rappresenta la scuola: alunni e lavoratori (bidelli, docenti).
Queste sono solo alcune delle misure di emergenza che possono essere adottate sin da subito e che renderanno le organizzazioni studentesche vere e proprie autorità popolari, capaci di decidere del futuro delle proprie scuole. In questo modo gli studenti inizieranno ad occuparsi seriamente del futuro della propria scuola con la consapevolezza che per vincere dobbiamo cambiare la società che promuove, organizza e finanzia questo modello di scuola.
Solo contribuendo alla costruzione di un governo delle masse popolari il movimento studentesco potrà applicare le leggi di iniziativa popolare che oggi propone a chi non ne vuol sapere!
INVITIAMO I GIOVANI, STUDENTI, LAVORATORI, PRECARI E DISOCCUPATI A DARE FORZA ALLA MOBILITAZIONE STUDENTESCA CONTRO LA RIFORMA GIANNINI PARTECIPANDO AL CORTEO CHE SI TERRA’ GIOVEDI’ 12 MARZO A SIENA, CHE PARTIRA’ DA PIAZZA MATTEOTTI ALLE ORE 9.30!!!
Partito dei CARC_Sezione di Siena/Val d’Elsa.
Fb: Carc Siena/Val d’Elsa