Il Cda nuovo di Antonveneta sarebbe la summa del controllo della politica su MPS
di Red- foto di Corrado De Serio
SIENA. L’annuncio di 1,5 milioni di euro risparmiati riducendo i compensi e i consiglieri di amministrazione delle controllate MPS è passato sostanzialmente inosservato. Quello che non è stato rilevato, invece, è la composizione degli consigli di amministrazione. Che dimostra – se ancora ce ne fosse bisogno – l’assoluta dipendenza del Tandem dal potere politico che l’ha nominato. Tecnicamente si chiama discontinuità, in italiano gattopardismo. Come racconta Filo Diretto, organ house della banca molto usato in questi mesi dal Tandem, l’ex vicepresidente di MPS (fino al 2012) Ernesto Rabizzi, uno dei più stretti collaboratori di Mussari, è stato nominato presidente di Antonveneta il 29 luglio. Non è l’Abi, ma comunque un bel premio per essere stato al governo della Rocca al tempo del bilancio miliardario, ma alla voce perdite. Lo accompagna Carlo Querci, altro avvocato, nello stesso trasferimento dalla Toscana al Veneto. Tra i vice presidenti a Padova Francesco Caltagirone Jr, a riprova che nonostante la cosiddetta “fuga da Siena” il costruttore romano è sempre impegnato con il Monte, solo è sparita la visibilità in quanto possiede meno del 2% del capitale. Del consigliere Aldo Berlinguer avremmo voluto chiedere al padre Luigi (Rettore quando il figlio si laureò a Siena) a proposito della “questione morale” sollevata due anni fa da Francesco Specchia sul quotidiano Libero, e rimasta senza risposta: ma il dibattito non prevedeva le domande del pubblico alla festa del Pd. Moreno Periccioli, PCI storico in Regione, dovrà dividersi tra il CdA di Antonveneta, la presidenza regionale di Federcaccia e la presidenza di Scarlinoenergia (essendo appena uscito dalla vicepresidenza del Cog a Siena). Mica poco… Alla festa in Fortezza è stato presentato nel programma di venerdì 17 come Commissario per la Costituzione dell’Autorità idrica toscana. Mario Carraro, ingegnoso industriale veneto che siede in consiglio con lui, morirà di invidia per l’eclettismo di Periccioli, visto che nella sua vita è soltanto riuscito a rivoluzionare la meccanizzazione mondiale dell’agricoltura. Eppure il Tandem, nel tour nazionale per presentare ai dipendenti il Piano Industriale, era partito con l’idea di incorporare Antonveneta. Addirittura avevano parlato di vendita di marchio e di sportelli nel Triveneto, con tutta la stampa nazionale a riportare la “rivoluzione profumiana”. Sono bastati due giorni di colloqui padovani per rimettere tutto nel dimenticatoio.