Il partito senese di Di Pietro torna a precisare all'alleato democratico cosa deve contare sul tavolo programmatico

Riceviamo e pubblichiamo dalla sezione IdV di Siena
SIENA. Il recente comunicato del PD senese che spinge i partiti della coalizione di centrosinistra a darsi una mossa, contiene qualche (poco velato) riferimento al partito al quale mi onoro di appartenere. Ad un certo punto il comunicato dice: “Le forze che si candidano a governare Siena devono anteporre il senso di appartenenza alla città, alle visioni particolari, perché saranno chiamate a tutelare un’intera comunità e i suoi ‘tesori’ come la Fondazione Mps, l’Università, la Banca, l’Ospedale, il Santa Maria della Scala, i beni culturali e ambientali”.
Non mi pare che la città sia stata in grado, negli anni passati, di tutelare un’intera comunità e i suoi tesori come la FMPS, l’Università, la Banca, l’Ospedale, il SMS, i beni culturali e ambientali date le attuali condizioni in cui versano Siena e i suoi tesori. La richiesta di IDV di imprimere un netto cambio di passo all’azione politica e alla gestione della cosa pubblica in questa città, non è quindi balzana, ma risponde ad una precisa esigenza che è il frutto dell’onestà intellettuale che contraddistingue un partito come il nostro.
Il comunicato poi continua facendo riferimento alla Fondazione MPS: “Iniziative ‘spericolate’ come l’ ipotesi di cambiamento dello Statuto della Fondazione Mps, che esigerebbe l’approvazione del Ministero del Tesoro riaprendo lo scrigno inviolabile della sua autonomia, non possono diventare obiettivi programmatici né far parte del modo di essere di una classe dirigente nei confronti della propria città.”
Per rispondere a questa affermazione rimando ai documenti scaturiti dalla conferenza/dibattito dello scorso 11 giugno alla presenza del Sen. Elio Lannutti (IDV) nonchè Presidente dell’Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi (ADUSBEF).
Il rischio della perdita della senesità della banca, va semmai ravvisato nel fattore “C”, (C come Caltagirone) il quale potrebbe vedere rafforzato la sua presenza a Siena oltre che per una probabile scalata azionaria, anche e soprattutto grazie all’UDC del genero Casini, che si appresta a fare l’alleanza con le Liste Civiche e con l’API di Pieluigi Piccini. E’ di questo che si deve preoccupare il PD locale: di come impedire la perdita delle elezioni (e quindi della città) e non di bacchettare i suoi alleati indisciplinati seriamente preoccupati per la sistuazione contingente. Nel documento che abbiamo presentato al tavolo del centro sinistra diciamo chiaramente cosa vogliamo per Siena, basta leggerlo.
Antonio Giudilli
Capogruppo IDV in Consiglio Provinciale di Siena