"Non c'è stato in questo anno quel segno di cambiamento e discontinuità rivendicato dal sindaco dimissionario"
Riceviamo e pubblichiamo da Italia dei Valori Siena
SIENA. E, alla fine, anche il Sindaco l’ha capìta e s’è deciso a fare il passo che già da qualche tempo doveva compiere. Peccato! Perché, date prima, le dimissioni sarebbero apparse come un ‘beau geste’, oggi sono soltanto un atto dovuto.
Sia chiaro: non che tutte le colpe siano sue, di Franco Ceccuzzi, ma – val la pena sottolinearlo – certamente chi sta seduto sullo scranno più alto deve sapersi assumere anche le relative responsabilità.
Ripetiamolo, dunque, il problema non è soltanto il Primo Cittadino, o i suoi “voltagabbana”, ma tutto il sistema di potere che incombe sulla città di Siena, schiacciata e umiliata dall’odierna resa dei conti interna al Pd, dalle responsabilità di un’intera classe dirigente che si è rivelata inadeguata – e non soltanto per quanto riguarda la sciagurata vicenda della Banca e della Fondazione Mps – dalle indagini giudiziarie e dai reports che squassano il piccolo universo senese, dall’Università al mondo del calcio.
L’esito di questi anni, decenni, di mala politica, di “gestione familistica” della cosa pubblica (non sono parole nostre) si traducono oggi in danni enormi e irreparabili per i cittadini, in vista dell’imminente commissariamento della città.
Purtroppo, non c’è stato in questo ultimo anno quel segno di cambiamento e di discontinuità rivendicato dal Sindaco dimissionario nel suo ultimo intervento in Consiglio comunale.
Il “sistema Siena” implode oggi nelle sue contraddizioni, nei suoi veti incrociati, nei suoi ricatti e nella sua corsa all’oro, senza lasciare né vincitori né vinti, ma soltanto dei responsabili – tutta la classe politica che ha guidato la città fino a ieri – e delle vittime, i cittadini senesi e la città di Siena.
E’ lo stesso intervento, con cui il Sindaco ha presentato al Consiglio le sue dimissioni, a parlare senza reticenze di “vile tentativo di ricatto”, di “sapore clientelare e familistico”, di ospedale “sotto ricatto di poteri forti” e oggetto di “privatizzazione di fatto”, di “stagione dei veleni”, di città “divisa in buoni e cattivi”, di precedenti bilanci comunali sempre in perdita, di “autarchia e autosufficienza” della passata amministrazione, di “politicanti, traditori e voltagabbana”, termini non innocui e palesemente riferiti a quella parte del Pd che ha consumato “il tradimento” e al patriarca del gruppo familiare, che, dal suo ruolo in Regione toscana, l’ha ispirato e sostenuto.
Parole che invece, a nostro avviso, dipingono con chiarezza tutto il sistema di potere ramificatosi e cresciuto in questi anni all’ombra della Torre del Mangia, senza eccezioni.
La radicale e coraggiosa denuncia dei mali del “sistema Siena”, finora negato, e il richiamo al rinnovamento e alla discontinuità non hanno, infatti, certo caratterizzato gli ultimi dodici mesi di amministrazione della città. Quella discontinuità proclamata, di fatto, non è mai esistita. Tutto il “sistema Siena”, oggi, è privo di credibilità, dal momento che si identifica esattamente con chi ha promosso e sostenuto “vecchi sindaci” in esilio dorato e non, ma anche improbabili e ormai trascorsi presidenti di Fondazioni e di banche, autori dello sfascio attuale, dal momento che si identifica altresì con chi ha stilato in tempi non lontani i patti scellerati con gli attuali “traditori”. Questo primo anno di mandato amministrativo non ha presentato quei segnali di rinnovamento che necessitavano: stanca l’elencazione delle “cose fatte”, altamente improbabile la veridicità dei motivi che stanno alla base delle recenti nomine bancarie, insignificante l’impegno alla riforma della Fondazione e all’azzeramento dei suoi organi: un punto chiave sul quale Idv si è battuta fin dai tempi della stesura del programma elettorale.
Una credibile istanza di cambiamento sarebbe potuta nascere, infatti, quando il centrosinistra cominciò a impostare i punti programmatici per le elezioni amministrative; e se ne sarebbe potuto parlare se si fossero fatte le primarie di coalizione. Diciamolo con franchezza: si è solo parlato di rinnovamento, ma si sono taciuti colpevolmente tutte le magagne e gli incombenti disastri al solo scopo di mantenere acritici consensi.
Oggi, finalmente, i cittadini di Siena hanno l’opportunità di voltare pagina, di riappropriarsi delle proprie eccellenze, della propria Banca, del governo della propria città. Non deludiamoli ancora una volta…
Idv Siena