Il vino obnubila anche chi non beve?
di Gianfranco Campione
SIENA. Nella marea di inutili interviste, di estenuanti chiacchiericci i, di estemporanee dichiarazioni e di occhiate maliziose dal buco della serratura che popolano la nostra stampa quotidiana, non mi pare abbia ricevuto la dovuta attenzione una notizia di qualche settimana fa riguardante la ennesima “riorganizzazione” dell’ICE, l’Istituto del Commercio con l’Estero. Questo ente, creato molti anni fa per lo specifico scopo di promuovere ed assistere il “Made in Italy” in tutto il mondo, è ora divenuto un’appendice del Ministero degli Esteri.
So anche che, da anni, parlare male dell’ICE è divenuto lo sport abituale e favorito di molti esportatori, reduci da viaggi e manifestazioni senza immediati risultati. La mia personale esperienza, con oltre trent’anni di viaggi commerciali per il vino in molti paesi del mondo, è stata in gran parte di segno opposto. Ho trovato per lo più personale esperto, motivato e dedicato con passione al proprio lavoro.
Vorrei citare il caso dell’ufficio ICE di New York, certo uno dei più importanti al mondo. E’ stato testimone, ma anche tra i maggiori protagonisti della esplosione dei nostri vini sul mercato USA. Ricordo sempre funzionari gentili, informati, efficienti nella preparazione di eventi “monstre”, rapidi nel fornire informazioni post-manifestazioni. Ebbene, in una fase così cruciale per le nostre esportazioni, questo Ufficio ha subito l’umiliazione di dover inviare pochi giorni fa una lettera di scuse a migliaia di produttori e operatori commerciali del vino, informandoli che,a causa della “riorganizzazione” e della conseguente mancanza di fondi, doveva annullare due manifestazioni importantissime sul vino italiano, previste per il 7 ed il 9 febbraio 2012 a New York ed a San Francisco.
Qualche dato, senza altri commenti. Nel 2010 l’export del vino in bottiglia Italiano nel mondo è stato di 3100 milioni di Euro. Gli Stati Uniti ne rappresentano circa il 25%, cioè quasi 800 milioni di Euro. Nella ripartizione per regione, la Toscana occupa il terzo posto, con il 15%, preceduta dal Piemonte (20%) e dal Veneto (30%).