di Augusto Mattioli
SIENA. Una sede nel centro storico in piazza Tolomei. Rifondazione comunista a Siena sta riorganizzando il gruppo dirigente dopo i problemi dovuti all’addio al partito di dirigenti di primo piano, tra cui il segretario provinciale Gabriele Berni, i due consiglieri provinciali, l’assessore comunale Garibaldi, e molti giovani.
“Presto faremo la confererenza di organizzazione per l’elezione del nuovo segretario” – annuncia Fiorino Iantorno, membro del comitato politico regionale e consigliere comunale -. Siamo tornati in centro per essere più presenti e perché i nostri militanti possano avere un punto di riferimento”. La sede di via Mentana invece è oggetto di discussione con chi ha lasciato Rifondazione. “Ma la proprietà è del partito nazionale che risolverà con i legali la situazione”: Comunque i locali attualmente sono occupati da chi ha seguito Vendola.
Fiorino Intorno, oltre che dei problemi del suo partito, parla anche della politica senese. Dice che ci sarà un programma di Rifondazione comunista per le elezioni per le quali si punta a formare un fronte ampio con la sinistra rosso-verde. E aggiunge che su alcuni temi, come Ampugnano, c’è molta distanza con il Partito democratico. E sottolinea la sua insoddisfazione riguardo alla gestione del Santa Maria della Scala..
La scissione. L’ennesima scissione di un partito della sinistra per Fiorino è avvenuta “da destra sul tema del governo sì, governo no. Chi ha scelto la scissione vede una cosa pesante nella parola comunista. Io penso invece che in questo momento di crisi di un partito comunista anti istituzionalista, che parli di questione morale ce ne sia bisogno. Chi ha lasciato lo ha fatto in una prospettiva di una
sinistra docile vicina al partito democratico con cui vuole dialogare. Una scissione tutta istituzionale. Non è un caso, tanto per restare a Siena, che tra poco ci siano le nomine in vari enti importanti. Direi che è più facile ottenere qualcosa. Un dialogo con la sinistra comunista, antistituzionalista è chiaramente più difficile. Certo può capitare di avere anche ruoli istituzionali ma in funzione di un servizio rispetto alle idee del partito. Comunque noi vogliamo essere una sinistra scomoda”.
Le elezioni provinciali. “Stiamo lavorando all’elaborazione di un programma. Ci confronteremo con tutti, anche con i comitati. Presenteremo nostre liste e nostri candidati. Bisognerà vedere se ci sarà un fronte più ampio con una sinistra rosso verde. Su alcuni temi ci confronteremo anche con il Pd ma su Ampugnano, la cementificazione del territorio, questione morale, termalismo le nostre sono chiare e in netta contrapposizione con il partito democratico. Noi possiamo governare questo territorio richiamandoci ai valori che lo hanno fatto grande.”.
Il comune di Siena. “Bisognerà finire il mandato attuando il programma. Pensando a come uscire dalla crisi che arriverà in modo violento anche nella nostra città. Serviranno misure concrete per chi non riuscirà a pagare ad esempio l’asilo nido. Il giudizio su ciò che stato fatto finora è in chiaroscuro. Non siamo del tutto soddisfatti su parcheggi scambiatori, viabilità, regolamento urbanistico . Per niente lo siamo sull’esternalizzazione di alcuni servizi pubblici come acqua e spazzatura meccanica. La cultura potrebbe essere invece un modo per impegnare molte persone. Purtroppo Siena compra mostre di altri ma non ne produce. Inoltre non si capisce come sia la gestione del Santa Maria della Scala che potrebbe essere invece la punta di diamante della città in fatto di cultura e non sono la vetrina del Monte dei paschi”
Le nomine negli enti.- A farle sono il sindaco e il presidente della Provincia, non Rifondazione. Per quello che vedo mi pare di capire che ci siano molti interessi e poche poltrone. Con lotte intestine nel partito democratico che si riverberano nella politica senese con troppe tensioni. In sostanza le lotte di potere bloccano la soluzione dei problemi dei cittadini”.
SIENA. Una sede nel centro storico in piazza Tolomei. Rifondazione comunista a Siena sta riorganizzando il gruppo dirigente dopo i problemi dovuti all’addio al partito di dirigenti di primo piano, tra cui il segretario provinciale Gabriele Berni, i due consiglieri provinciali, l’assessore comunale Garibaldi, e molti giovani.
“Presto faremo la confererenza di organizzazione per l’elezione del nuovo segretario” – annuncia Fiorino Iantorno, membro del comitato politico regionale e consigliere comunale -. Siamo tornati in centro per essere più presenti e perché i nostri militanti possano avere un punto di riferimento”. La sede di via Mentana invece è oggetto di discussione con chi ha lasciato Rifondazione. “Ma la proprietà è del partito nazionale che risolverà con i legali la situazione”: Comunque i locali attualmente sono occupati da chi ha seguito Vendola.
Fiorino Intorno, oltre che dei problemi del suo partito, parla anche della politica senese. Dice che ci sarà un programma di Rifondazione comunista per le elezioni per le quali si punta a formare un fronte ampio con la sinistra rosso-verde. E aggiunge che su alcuni temi, come Ampugnano, c’è molta distanza con il Partito democratico. E sottolinea la sua insoddisfazione riguardo alla gestione del Santa Maria della Scala..
La scissione. L’ennesima scissione di un partito della sinistra per Fiorino è avvenuta “da destra sul tema del governo sì, governo no. Chi ha scelto la scissione vede una cosa pesante nella parola comunista. Io penso invece che in questo momento di crisi di un partito comunista anti istituzionalista, che parli di questione morale ce ne sia bisogno. Chi ha lasciato lo ha fatto in una prospettiva di una
sinistra docile vicina al partito democratico con cui vuole dialogare. Una scissione tutta istituzionale. Non è un caso, tanto per restare a Siena, che tra poco ci siano le nomine in vari enti importanti. Direi che è più facile ottenere qualcosa. Un dialogo con la sinistra comunista, antistituzionalista è chiaramente più difficile. Certo può capitare di avere anche ruoli istituzionali ma in funzione di un servizio rispetto alle idee del partito. Comunque noi vogliamo essere una sinistra scomoda”.Le elezioni provinciali. “Stiamo lavorando all’elaborazione di un programma. Ci confronteremo con tutti, anche con i comitati. Presenteremo nostre liste e nostri candidati. Bisognerà vedere se ci sarà un fronte più ampio con una sinistra rosso verde. Su alcuni temi ci confronteremo anche con il Pd ma su Ampugnano, la cementificazione del territorio, questione morale, termalismo le nostre sono chiare e in netta contrapposizione con il partito democratico. Noi possiamo governare questo territorio richiamandoci ai valori che lo hanno fatto grande.”.
Il comune di Siena. “Bisognerà finire il mandato attuando il programma. Pensando a come uscire dalla crisi che arriverà in modo violento anche nella nostra città. Serviranno misure concrete per chi non riuscirà a pagare ad esempio l’asilo nido. Il giudizio su ciò che stato fatto finora è in chiaroscuro. Non siamo del tutto soddisfatti su parcheggi scambiatori, viabilità, regolamento urbanistico . Per niente lo siamo sull’esternalizzazione di alcuni servizi pubblici come acqua e spazzatura meccanica. La cultura potrebbe essere invece un modo per impegnare molte persone. Purtroppo Siena compra mostre di altri ma non ne produce. Inoltre non si capisce come sia la gestione del Santa Maria della Scala che potrebbe essere invece la punta di diamante della città in fatto di cultura e non sono la vetrina del Monte dei paschi”
Le nomine negli enti.- A farle sono il sindaco e il presidente della Provincia, non Rifondazione. Per quello che vedo mi pare di capire che ci siano molti interessi e poche poltrone. Con lotte intestine nel partito democratico che si riverberano nella politica senese con troppe tensioni. In sostanza le lotte di potere bloccano la soluzione dei problemi dei cittadini”.
