Il Coordinamento afferma che i lavoratori non possono pagare i problemi esistenti
“La situazione di difficoltà del settore credito è evidente, a livello nazionale ed internazionale, e la Banca MPS non fa eccezione, anzi; al pari e forse più dei maggiori Gruppi domestici, risente dell’altalenante mutamento del valore dello “spread”, pagando pesanti conseguenze nella quotazione del titolo, oggetto anche di costanti speculazioni da oramai troppi mesi.
E’ altrettanto evidente a tutti, però, che i problemi che ormai quotidianamente si stanno manifestando non possono ricadere sui Lavoratori, che di certo non ne hanno responsabilità.
Stravolgere le relazioni sindacali esistenti e mortificare il tradizionale metodo di confronto per la ricerca di soluzioni condivise fra le parti in BMPS, ci è sembrato fin da subito fossero fra gli obiettivi del “nuovo “ management, e purtroppo i fatti sembrano darci ragione.
Le continue dichiarazioni dell’Amministratore Delegato sono la dimostrazione di quanto l’Azienda in questo momento preferisca esternare in libertà, e senza assumersi nessuna responsabilità, piuttosto che avviare un negoziato che in qualche modo la impegni.
Anche il continuo richiamo al bene comune ed ai comuni sacrifici appare ipocrita, in un momento nel quale si paventano pesanti tagli salariali a senso unico e si sta per presentare un Piano Industriale nel quale il rischio di esuberi e di cessione indiscriminata di assett – con conseguente ipotesi di mobilità territoriale e professionale – cominciano a diventare concreti.
Ed a proposito di sacrifici, perché non vengono rese note le retribuzioni dei Top Manager – alcuni dei quali con una professionalità tutta da verificare – e non si chiarisce quanta parte della loro retribuzione, a partire dall’AD, sarà tagliata? E’ assolutamente necessario stabilire criteri di trasparenza in materia di compensi rendendoli pubblici e ribadiamo che la misura di un massimo di 10 volte lo stipendio medio di un bancario dovrà essere sufficiente e più che gratificante per le figure manageriali (attualmente tali picchi arrivano a 100 volte).
La mancata erogazione del Premio Aziendale è, come già detto nel comunicato unitario del 13/6/2012, – ed anche alla luce delle osservazioni sopra esposte – assolutamente inaccettabile nel merito e nel metodo: in presenza di utili più risicati del solito, gli aggiustamenti contabili e le operazioni fatte sul Bilancio 2011 costituiscono – in una fase delicata come questa – una sorta di “manipolazione” dello stesso, tutta tesa a tagliare, così come avvenuto già con gli incentivi delle Aree Professionali e gli straordinari dei Quadri Direttivi, il costo del personale ancora prima che si avvii una specifica trattativa.
Riteniamo necessario che l’Azienda apra immediatamente un confronto sulle materie all’attenzione sindacale. Il Premio Aziendale, le previsioni normative disattese, il tema dei costi correlato al Piano Industriale, sono argomenti urgenti e di estrema importanza: di fronte ad ulteriori disapplicazioni contrattuali la mobilitazione sarà generale.
Riteniamo anche che debba finire lo scarico di responsabilità che l’ Amministratore Delegato continuamente attua. Ricordiamo che il Dottor Viola – che oltre ad essere il Direttore Generale è anche l’AD – è in carica da oltre cinque mesi ma, nonostante ciò, non si è ancora visto nulla di positivo derivante dal suo operato. Solo tanta approssimazione e confusione, sia a livello organizzativo che commerciale, e l’incremento di pressioni alla vendita sempre più incalzanti e al di fuori di progetti coerenti.
L’AD è capace solo di rilasciare interviste ai giornali, nelle quali dichiara disponibilità al confronto con il Sindacato, guardandosi bene dall’incontrarlo ed esprimendo giudizi sullo stesso. Con comunicazioni dirette ai Dipendenti, e disconoscendo così il ruolo del sindacato, continua a spargere preoccupazione ed a chiedere sacrifici per far fronte alle necessità dell’EBA.
Un modo di agire inaccettabile ed irresponsabile che crea una tensione che nuoce alla Banca ed ai suoi Dipendenti, evidentemente condivisa dal Presidente Alessandro Profumo, per il quale il rispetto delle “prassi” esclude quelle relative al CIA MPS da lui stesso evocate durante il primo ed unico incontro avuto con i Coordinamenti Unitari.
Non ci è dato sapere quali alte scuole o sessioni di comunicazione ha frequentato il Direttore Viola, ma pensiamo farebbe bene ad occuparsi dei suoi compiti istituzionali, aprendo il dovuto confronto ed ascoltando i suggerimenti dei Lavoratori, che sicuramente sanno meglio di lui come “si fa Banca”.