di Augusto Mattioli
SIENA. Un confronto tra i cinque candidati a guidare la Provincia senza scosse e senza sorprese quello che si è svolto questa mattina all’Hotel Jolly su iniziativa dei tre sindacati confederali. In fondo, non poteva che essere così. Ognuno ha dato la propria ricetta, peraltro abbastanza conosciuta, rispondendo alle sollecitazioni contenute nella relazione iniziale del segretario provinciale della Cgil, Claudio Vigni, e alle domande venute dalla sala sul governo della Provincia, sui problemi su cui di dibatte di più (le infrastrutture, l’agricoltura, i compiti della Fondazione, turismo, l’università tanto per citarne alcuni) per affrontare questo periodo di crisi e per uscirne al meglio. Anche se è stato detto – è il caso di Simone Bezzini – che comunque la situazione non sarà certo quella che l’ha preceduta.
“Ma se pensiamo di fare come ieri – ha detto Pietro del Zanna, candidato dei Verdi- ci sbagliamo”. Del Zanna ha voluto dare l’impressione di essere alternativo a questo sistema economico, evocando quella che viene chiamata la teoria della decrescita. “Siamo voluti essere presenti – ha detto Del Zanna – per far conoscere il pensiero ecologista, per una visione alternativa dello sviluppo”. La cui strada non può essere solo quella di competitività, sviluppo e ancora competitività secondo una logica da guerra.
Bezzini il tema lo ha sottolineato più volte negli interventi di questi ultimi tempi e ha detto, riguardo al governo della Provincia, che "in questo momento non possiamo limitarci ad amministrare. Siamo in una situazione straordinaria”. Bezzini non ha mancato di criticare il governo per il ritardo “drammatico"“ sulla crisi nel nostro paese, sottolineando l’intervento della Fondazione per cinque milioni verso chi ha maggior necessità di mettere insieme i mezzi per sopravvivere. "Un segnale di attenzione il nostro”. L’emergenza lavoro è stato uno dei temi affrontati anche da Antonio Falcone, candidato dei Comunisti. “Deve essere il primo impegno di chi andrà a governare la Provincia”. Falcone ha ricordato come occorra tornare alla politica nel nostro paese. “Invece oggi si dice che il parlamento è inutile”.
Angelo del Dottore, candidato dell’Udc, ha puntualizzato nel suo intervento conclusivo (il primo lo aveva fatto Pompilio Romano), che si deve constatare che la provincia di Siena non è più un’isola felice e che quindi occorre muoversi di conseguenza.
La ricetta del governo della provincia per Donatella Santinelli, candidata del Pdl, è che “occorrono azioni sinergiche sull’occupazione per consolidare quello che già c’è a livello territoriale. C’è bisogno di rivedere tutte le possibilità di sviluppo del senese”: Ed ha aggiunto che è “fondamentale per le aziende l’accesso al credito” e che sui problemi occorre un rapporto diretto con il governo, come è successo nel caso dell’università.
SIENA. Un confronto tra i cinque candidati a guidare la Provincia senza scosse e senza sorprese quello che si è svolto questa mattina all’Hotel Jolly su iniziativa dei tre sindacati confederali. In fondo, non poteva che essere così. Ognuno ha dato la propria ricetta, peraltro abbastanza conosciuta, rispondendo alle sollecitazioni contenute nella relazione iniziale del segretario provinciale della Cgil, Claudio Vigni, e alle domande venute dalla sala sul governo della Provincia, sui problemi su cui di dibatte di più (le infrastrutture, l’agricoltura, i compiti della Fondazione, turismo, l’università tanto per citarne alcuni) per affrontare questo periodo di crisi e per uscirne al meglio. Anche se è stato detto – è il caso di Simone Bezzini – che comunque la situazione non sarà certo quella che l’ha preceduta.
“Ma se pensiamo di fare come ieri – ha detto Pietro del Zanna, candidato dei Verdi- ci sbagliamo”. Del Zanna ha voluto dare l’impressione di essere alternativo a questo sistema economico, evocando quella che viene chiamata la teoria della decrescita. “Siamo voluti essere presenti – ha detto Del Zanna – per far conoscere il pensiero ecologista, per una visione alternativa dello sviluppo”. La cui strada non può essere solo quella di competitività, sviluppo e ancora competitività secondo una logica da guerra.
Bezzini il tema lo ha sottolineato più volte negli interventi di questi ultimi tempi e ha detto, riguardo al governo della Provincia, che "in questo momento non possiamo limitarci ad amministrare. Siamo in una situazione straordinaria”. Bezzini non ha mancato di criticare il governo per il ritardo “drammatico"“ sulla crisi nel nostro paese, sottolineando l’intervento della Fondazione per cinque milioni verso chi ha maggior necessità di mettere insieme i mezzi per sopravvivere. "Un segnale di attenzione il nostro”. L’emergenza lavoro è stato uno dei temi affrontati anche da Antonio Falcone, candidato dei Comunisti. “Deve essere il primo impegno di chi andrà a governare la Provincia”. Falcone ha ricordato come occorra tornare alla politica nel nostro paese. “Invece oggi si dice che il parlamento è inutile”.
Angelo del Dottore, candidato dell’Udc, ha puntualizzato nel suo intervento conclusivo (il primo lo aveva fatto Pompilio Romano), che si deve constatare che la provincia di Siena non è più un’isola felice e che quindi occorre muoversi di conseguenza.
La ricetta del governo della provincia per Donatella Santinelli, candidata del Pdl, è che “occorrono azioni sinergiche sull’occupazione per consolidare quello che già c’è a livello territoriale. C’è bisogno di rivedere tutte le possibilità di sviluppo del senese”: Ed ha aggiunto che è “fondamentale per le aziende l’accesso al credito” e che sui problemi occorre un rapporto diretto con il governo, come è successo nel caso dell’università.