SIENA. Riceviamo e pubblichiamo dalle organizzazioni sindacali
"Come OOSS della Banca Mps vorremmo fare alcune considerazioni in merito alla recente Assemblea degli Azionisti.
A premessa del discorso prendiamo atto del fatto che nel corso della relazione introduttiva sono stati presentati, anche se in forma sintetica, alcuni progetti (ad esempio quello cosiddetto Credito), in qualche maniera anticipatori del Piano Industriale in corso di preparazione, in merito ai quali non si sono ancora sviluppate le previste procedure di confronto sindacale.
E’ per noi imprescindibile che tale confronto, assolutamente dovuto nonché necessario, inizi al più presto e ci riserviamo di approfondire tali argomenti con comunicati che scriveremo nei prossimi giorni anche a seguito degli incontri previsti e di quelli da definire.
Sul piano più generale la discussione sviluppatasi durante i lavori dell’Assemblea ha suscitato in noi forti perplessità.
L’impressione registrata è quella di una sottovalutazione della portata delle operazioni strategiche effettuate e della conseguente imponente modifica degli assetti del Gruppo.
Sono stati anni impegnativi, caratterizzati tra l’altro da una grave crisi economico-finanziaria planetaria, durante i quali la Banca Mps si è radicalmente trasformata diventando uno degli attori principali a livello di sistema creditizio nazionale.
Tutto questo è stato possibile grazie soprattutto all’impegno costante, spesso sottovalutato, di migliaia di lavoratori, che hanno creduto, e credono, in un progetto tendente alla valorizzazione della rete commerciale, della professionalità e del rapporto con la clientela e con i territori di insediamento, in un contesto di responsabilità sociale di impresa.
La continua sottolineatura, da parte di alcuni azionisti, della mancata corresponsione di dividendi mostra una preoccupante mancanza di visione strategica.
Queste OOSS condividono tale scelta, essendo i lavoratori, anche in qualità di piccoli azionisti, la componente forse più convinta della necessità di operare per un consolidamento del progetto aziendale, anche a scapito di un immediato quanto effimero guadagno nel breve periodo.
Particolarmente preoccupante ci è sembrato l’intervento del Presidente della Fondazione che sottolineando la necessità di un accrescimento della redditività ha indicato, fra le altre, le strade di un incremento della “mobilità” dei lavoratori e di una rigida applicazione dei meccanismi che regolano l’erogazione del salario variabile, senza peraltro distinguere tra management e il resto dei lavoratori.
Vorremmo dire al Presidente della Fondazione, che tra l’altro si occupa, indebitamente, di tematiche riguardanti la gestione del personale, che quelle indicate sono strade vecchie, che percorre o tenta di percorrere chi non ha altre idee.
Nello specifico tale posizione rivela la svalutazione del ruolo che i lavoratori hanno svolto in questa fase al fine di consolidare il ruolo della Banca all’interno del Settore. Tale impegno non consente a nessuno di ipotizzare forzature normative o penalizzazioni economiche.
A margine di queste iniziali considerazioni dobbiamo registrare con preoccupazione il rallentamento delle immissioni del personale assunto a seguito degli ultimi concorsi. Tutto questo in coincidenza con una serie di assunzioni (Capital Service, Biver Banca) effettuate e programmate, per chiamata diretta, in violazione quindi delle direttive emanate dalla Capogruppo.
Il fatto che tali modalità di assunzione, integralmente discrezionali, riguardino anche Biver Banca è particolarmente grave essendo l’attuale Presidente della stessa anche membro del CdA della Banca Mps".
Coordinamenti RSA –Banca Monte dei Paschi di Siena SPA