I tagli orizzontali non sono uguali per tutti. Ma a quanto ammontano?
di Red
SIENA. A proposito di sindacati, ci sono numeri che fanno riflettere. Il costo del personale nel 2010, secondo i dati della banca, ammontava a 2,2 miliardi di euro. Un taglio dei costi del 3%, come comunicato oggi, fa 66 milioni di euro in meno, e se i risparmi programmati nel 2011 si sono avverati (lo sapremo con la ormai sempre meno probabile uscita di Mussari all’assemblea di presentazione del bilancio e nomina del nuovo presidente), diciamo 60 milioni. Praticamente si chiede a ognuno dei 31.000 dipendenti un sacrificio di 2000,00 euro/anno: speriamo che i sindacati siano in grado di discutere anche la buonuscita di Vigni e Mussari, che potrebbe avere, secondo i bene informati dentro la banca, un valore pari al 50% delle decurtazioni che in queste ore si starebbero contrattando. Se poi i 500 dirigenti “di livello top” rinunciassero a 10.000 euro/anno a testa (sarebbero almeno altri 5 milioni), il residuo di 25 milioni si potrebbe fare con i soli prepensionamenti, visto che calcolato su 450 futuri pensionati, sopravvissuti ai tagli di Monti e Fornero, fa 55mila di stipendio a testa (ricordarsi che in questi calcoli si parla di stipendi lordi e non netti). I conti fatti da analisti accreditati, da Banca Imi a Kepler, concordano con la cifra di partenza da noi stimata.
Tuttavia, all’interno della banca, secondo i conti fatti dai dipendenti sulle dichiarazioni pubblicate ieri dal comunicato stampa emesso da MPS, il valore dei tagli sarebbe di circa 5mila euro per lavoratore: chissà se qualcuno può aiutarci a comprendere il fenomeno. E bisognerà tener presente che i contratti degli assunti negli ultimi venti anni, a parità di grado e di mansione, sono sicuramente meno sostanziosi di chi lavora nell’istituto da molti anni e ha il salario “agganciato” a quello dei dirigenti: duemila o cinquemila euro non sono uguali per tutti.
Lasciamo ai commenti dei lettori anche il ragionare in che stato versi una azienda che fattura 5,5 miliardi di euro e ha la necessità – nel suo momento più critico – di aizzare il can can contro i dipendenti di cui ha sempre lodato l’attaccamento e lo spirito aziendale. “Viola potrà contare sul senso di attaccamento all’azienda dei dipendenti di banca MPS”, dichiaravano Ceccuzzi e Bezzini dopo l’incontro con i sindacati lo scorso 12 gennaio. Col senno di poi parole profetiche: pare che abbiano visto girare, in Banchi di Sopra, l’ombrello di Altan per cercare un luogo senz’ombra dove infilarsi.