I primi 100 giorni di Valentini secondo la Lega

"Ha più gatte da pelare che realizzazioni da esternare ai quattro venti"

SIENA. Solitamente nei primi cento giorni di governo i politici cercano di dare il meglio di se stessi, realizzando più opere possibili. Il tempo, infatti, scorre inesorabile. Il “Sindaco 930 pro tempore”, Bruno Valentini, pare invece avere più gatte da pelare che realizzazioni da esternare ai quattro venti. Valentini ci regala delle perle, come quando si vanta del fatto che il Duomo di Siena stacca più biglietti dell’acquario di Genova: un’ovvietà, si direbbe, qualcuno, visto che si parla di acquari, potrebbe pensare ad un “pesce d’aprile” fuori stagione, fatto sta che questa è l’ennesima infelice uscita di un Primo Cittadino che ci ha abituato ad aprire bocca ed a spararle sempre più grosse.

Di tutta l’intervista di Valentini, senza ombra di dubbio il passaggio più drammatico è quello relativo alla situazione disastrosa del Bilancio comunale ed all’ormai certo aumento delle tariffe: in poche parole ancora una volta i Senesi (tutti, sia gli elettori della Sinistra sia chi si è coraggiosamente opposto ed ha denunciato l’immane distruzione del patrimonio che abbiamo ereditato dai nostri avi) ed il ceto medio in particolare saranno costretti a pagare di tasca propria le colpe della cattiva amministrazione del PD. Un’imposizione fiscale già elevata e che rimarrà alta ed un ulteriore aumento delle tariffe dei servizi, assieme alla dismissione del patrimonio immobiliare (ammesso che ci riesca!), permetteranno a Siena di andare avanti? Di sicuro non ci saranno più grandi investimenti ed il welfare state che è sempre stato un fiore all’occhiello di Siena sarà drammaticamente smantellato. Dinanzi a tutto ciò, Valentini non può far cadere le colpe sugli altri. La responsabilità del disastro di Siena è solamente politica ed è ascrivibile solo ed esclusivamente a quel PD di cui il Valentini, come Cenni e Ceccuzzi, è stato in passato ed è tuttora parte integrante.

L’errore di molti concittadini è stato quello di non aver compreso che un cambiamento era, è e sarà possibile solo fuori dal PD.

Oggi Valentini non è immune da questo sistema: nella sua maggioranza è stritolato come in una morsa da quegli esponenti che rappresentano l’area ceccuzziana e quella monaciana che hanno condotto Siena in questa situazione. In più non possiamo dimenticarci che nell’assise senese siede (all’opposizione?) quel Mauro Marzucchi che è stato Vice Sindaco ed Assessore nelle precedenti amministrazioni, così come il Valentini ha nella sua Giunta personalità politiche che in passato hanno taciuto le scelte operate ed hanno appoggiato chi guidava Siena. Chi è corresponsabile, chi ha ciecamente sostenuto le scellerate scelte del Partito Democratico non può continuare a traghettare Siena.

Francesco Giusti – Segretario comunale di Siena