di Lexdc
SIENA. Il primo marzo 2013 avevamo applaudito il governo Monti che aveva chiuso definitivamente il percorso di realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, dopo aver deciso di non procedere con la proroga per decreto del termine perentorio scaduto in quel giorno.
Come è noto, il ponte era stata un’idea partorita dal governo Berlusconi all’inizio di questo secolo che aveva prodotto solamente uno spreco di un miliardo e passa di euro di risorse pubbliche, che alla fine sarebbero andate soltanto ad alimentare le pulsioni fameliche di una casta politica ancor oggi dura a morire.
In piena pandemia, una domanda uscita dal nulla in una conferenza stampa e rivolta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rimesso in agenda la possibilità di procedere nuovamente sulla cosa, addirittura ponendo le basi per la progettazione di un tunnel e, quindi, di un altro miliardo pubblico da regalare ai soliti noti per confezionare la solita fuffa.
Nello scenario macroeconomico, infatti, non sono nati in questi sette anni indicatori tali da trasformare un’opera pubblica – in perdita per i secoli a venire – in una occasione di sviluppo e sostenibile dal punto di vista finanziario/gestionale.
Sarebbe più interessante se questo governo ponesse finalmente le basi per il completamento dei tantissimi lavori pubblici cominciati che non si riescono a portare a compimento (a parte il mediaticissimo Ponte Morandi). Il 24 luglio 2019, per fare un esempio che ci può interessare da vicino, i consiglieri regionali PD Bezzini e Scaramelli si vantavano, su queste colonne, che a proposito dell’incompiuta Siena-Grosseto avrebbero continuato “a vigilare e tenere alta l’attenzione affinché si completino al più presto i lavori del maxilotto, possano partire quelli per il lotto 4 e si possa procedere anche con l’iter per il lotto ‘0’”. Addirittura il pentastellato Giannarelli ci aveva messo sopra il cappello affermando:e “Avevo contattato il ministero delle Infrastrutture e sollecitato lo sblocco della questione.” E al momento nessuno immaginava che appena due mesi dopo sarebbero stati insieme al governo!
Il 24 luglio 2019 l’intervento dei politici sopra nominati era scaturito dalla approvazione della delibera del comitato interministeriale per la programmazione economica. I nostri rappresentanti hanno così prontamente vigilato che essa è andata in Gazzetta Ufficiale soltanto il 3 gennaio 2020, quasi sei mesi dopo. Ma stiamo parlando solo dell’approvazione del progetto definitivo! Infatti l’ANAS, su richiesta del Parlamento, nel marzo scorso ha dichiarato in Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII) della Camera dei Deputati, che non si attende la realizzazione del lotto 9 (dal chilometro 41+600 al chilometro 53+400) da Orgia in direzione di Civitella prima della fine del 2024.
Per completezza di informazione, il lotto 4 ha vissuto il fallimento della ditta aggiudicataria, e l’ANAS ha appena provveduto ad incaricare la seconda ditta in graduatoria. E per i lotti 5,6,7 e 8 è stato previsto uno stanziamento ulteriore di 30 milioni di euro per rendere agibile la galleria di Casal di Pari attualmente chiusa al traffico. Approvazione del progetto esecutivo entro novembre 2020 ma sui tempi di esecuzione dei lavori non sono state fatte promesse ai deputati.
