Scaramelli e Guicciardini hanno presentato i dati di Renzi
di Augusto Mattioli
SIENA. 37221. E’ il numero degli elettori senesi che domenica scorsa sono andati alle primarie del Pd. Dando in maggioranza, quasi l’80 %, il voto a Matteo Renzi. “Un risultato inaspettato”, ha detto questa mattina (11 dicembre) in conferenza stampa il coordinatore dell’area renziana senese Stefano Scaramelli, sindaco di Chiusi. Dunque il Partito Democratico ha ora una faccia precisa. Nelle speranze non più correnti e correntine, non più “ex” di qualcosa che hanno impedito di far capire quale fosse l’anima dei democratici, ma – appunto – una forza politica che ha l’ambizione di cambiare un paese molto preoccupato per la sua crisi. Incattivito come testimoniano le manifestazioni degli aderenti al cosiddetto”movimento dei forconi” o anche gli anatemi e le scomuniche nei confronti degli stessi giornalisti lanciati dai 5 Stelle.
Niccolò Guicciardini, segretario provinciale, guarda con soddisfazione alla partecipazione alle primarie. Che però è anche un forte avvertimento di chi è andato a votare, alla nuova dirigenza del Pd. Non solo a quella nazionale ma anche locale. ”La grande partecipazione ha dimostrato che la sensazione che avevamo di interesse era giusta- ha detto Guicciardini- ora è il momento di cambiare davvero, a tappe forzate, per il Pd, rivolgendosi prima di tutto a coloro che sono rimasti indietro in questa crisi così dura”. Per il segretario ora la gente “dovrà essere coinvolto su temi precisi”. Quindi non decisioni calate dall’alto, prese da pochi nelle stanze di partito.
“Chi lo dirige – ha sottolineato Scaramelli – deve dimostrare nel territorio competenza e novità”. Per Guicciardini un risultato che “ da fiducia per le prossime amministrative: faremo le primarie in tutti i comuni”.
Ora bisognerà vedere quali effetti avrà la travolgente vittoria di Renzi sulla politica locale e sugli assetti interni al Pd. Fino ad oggi diviso principalmente tra monaciani (dell’area dell’presidente del consiglio regionale Alberto) e i ceccuzziani in guerra da qualche anno. Con il sindaco Valentini in difficoltà nel districarsi tra spinte opposte. L’affermazione di Renzi potrebbe permettergli una maggiore autonomia e rendere più tranquillo il suo lavoro.
SIENA. 37221. E’ il numero degli elettori senesi che domenica scorsa sono andati alle primarie del Pd. Dando in maggioranza, quasi l’80 %, il voto a Matteo Renzi. “Un risultato inaspettato”, ha detto questa mattina (11 dicembre) in conferenza stampa il coordinatore dell’area renziana senese Stefano Scaramelli, sindaco di Chiusi. Dunque il Partito Democratico ha ora una faccia precisa. Nelle speranze non più correnti e correntine, non più “ex” di qualcosa che hanno impedito di far capire quale fosse l’anima dei democratici, ma – appunto – una forza politica che ha l’ambizione di cambiare un paese molto preoccupato per la sua crisi. Incattivito come testimoniano le manifestazioni degli aderenti al cosiddetto”movimento dei forconi” o anche gli anatemi e le scomuniche nei confronti degli stessi giornalisti lanciati dai 5 Stelle.
Niccolò Guicciardini, segretario provinciale, guarda con soddisfazione alla partecipazione alle primarie. Che però è anche un forte avvertimento di chi è andato a votare, alla nuova dirigenza del Pd. Non solo a quella nazionale ma anche locale. ”La grande partecipazione ha dimostrato che la sensazione che avevamo di interesse era giusta- ha detto Guicciardini- ora è il momento di cambiare davvero, a tappe forzate, per il Pd, rivolgendosi prima di tutto a coloro che sono rimasti indietro in questa crisi così dura”. Per il segretario ora la gente “dovrà essere coinvolto su temi precisi”. Quindi non decisioni calate dall’alto, prese da pochi nelle stanze di partito.
“Chi lo dirige – ha sottolineato Scaramelli – deve dimostrare nel territorio competenza e novità”. Per Guicciardini un risultato che “ da fiducia per le prossime amministrative: faremo le primarie in tutti i comuni”.
Ora bisognerà vedere quali effetti avrà la travolgente vittoria di Renzi sulla politica locale e sugli assetti interni al Pd. Fino ad oggi diviso principalmente tra monaciani (dell’area dell’presidente del consiglio regionale Alberto) e i ceccuzziani in guerra da qualche anno. Con il sindaco Valentini in difficoltà nel districarsi tra spinte opposte. L’affermazione di Renzi potrebbe permettergli una maggiore autonomia e rendere più tranquillo il suo lavoro.