E negano che vi siano "congiure di palazzo"
SIENA. I “ribelli del PD non vogliono porendersi colpe: “Se il bilancio è ok, lo votiamo”, dicono. “Vogliamo che quando sarà ripresentato non ci saranno i sei milioni di disavanzo. E comunque non ci sono congiure di palazzo.” Piccini, Ranieri, Bazzini, Guideri, Gioia e Pace lo hanno detto in una conferenza stampa (organizzata poco dopo la conclusioe di quella di Ceccuzzi) e negano che il voto negativo al bilancio sia motivato da scontri interni al partito.
“I consiglieri hanno responsabilità davanti alla legge, non è un voto contro qualcuno. Se vi avessero portato un bilancio a cui mancano sei milioni voi l’avreste votato?”, chiede il presidente del Consiglio comunale Alessandro Piccini, che ha anche indicato il 15 maggio (data proposta da Ceccuzzi per il prossimo consesso), come una data non consona. Infatti, “il bilancio deve essere ripresentato dopo i 20 giorni previsti dalla legge per recapitarlo ai consiglieri”. Le minacce di espulsione? “La libertà intellettuale è una grande cosa, abbiamo anche litigato per cercare di tenere coeso questo partito. Ma non possiamo essere sempre noi a garantire una parte perchè altri si assestino e prendano tutto al momento opportuno. Il nostro comportamento è sempre coerente, ci assumiamo fino in fondo le responsabilità delle nostre azioni: vogliamo poste certe. Il commissariamento non è mai auspicabile ma è l’organo esecutivo, la giunta, che predispone il bilancio, non i consiglieri, a cui tocca poi valutarlo”.
“I consiglieri hanno responsabilità davanti alla legge, non è un voto contro qualcuno. Se vi avessero portato un bilancio a cui mancano sei milioni voi l’avreste votato?”, chiede il presidente del Consiglio comunale Alessandro Piccini, che ha anche indicato il 15 maggio (data proposta da Ceccuzzi per il prossimo consesso), come una data non consona. Infatti, “il bilancio deve essere ripresentato dopo i 20 giorni previsti dalla legge per recapitarlo ai consiglieri”. Le minacce di espulsione? “La libertà intellettuale è una grande cosa, abbiamo anche litigato per cercare di tenere coeso questo partito. Ma non possiamo essere sempre noi a garantire una parte perchè altri si assestino e prendano tutto al momento opportuno. Il nostro comportamento è sempre coerente, ci assumiamo fino in fondo le responsabilità delle nostre azioni: vogliamo poste certe. Il commissariamento non è mai auspicabile ma è l’organo esecutivo, la giunta, che predispone il bilancio, non i consiglieri, a cui tocca poi valutarlo”.