FIRENZE. Dalla Falcri di Banca Toscana riceviamo e publicchiamo.
"Tornando sulla nostra proposta del “ diritto d’opzione” per i Colleghi delle filiali cedute dal Gruppo MPS ad altre realtà del credito, ci preme sottolineare due aspetti.
Quello giuridico, secondo cui la vendita di filiale non rientrerebbe nella casistica della “cessione di ramo d’Azienda”, come evidenziato da diverse sentenze della Cassazione e della Corte Europea di Giustizia e confermato dal parere del nostro Legale, per cui non sarebbe automatico il passaggio di un lavoratore dal datore di lavoro cedente al cessionario, ma sarebbe necessario il consenso alla cessione del contratto del contraente ceduto, ovvero del lavoratore.
Ma, soprattutto, ci preme sottolineare l’aspetto morale di tale diritto.
Il MPS è un istituto di credito nato nel Medio Evo, ma cresciuto nei secoli sempre in sintonia con la società civile e che ha posto molta attenzione agli aspetti etici nei rapporti con la società in genere ed i propri dipendenti in particolare. Riteniamo non proponibile nei nostri tempi e nel nostro Gruppo l’esercizio di un istituto medioevale quale la “servitù della gleba” ( vendita del fondo con annessi lavoratori agricoli oltre che con mezzi e strutture) proprio per l’attenzione da sempre avuta dal MPS per gli aspetti “morali” della sua secolare attività.
Riteniamo che un Gruppo Bancario, che ha fatto della “Responsabilità sociale dell’impresa” una sua bandiera ed un elemento centrale anche nella correzione di recenti errori, debba prestare attenta considerazione ai propri Dipendenti che hanno contribuito a mantenere il MPS al centro della scena creditizia e finanziaria per secoli.
Questa nostra consapevolezza ci spinge a ribadire con energia la necessità di una trattativa seria, che affronti il problema dei rapporti Azienda-Dipendenti in questa fase, non possa escludere un impegno all’ascolto e all’attenzione da parte delle Aziende e auspichiamo che il MPS, fedele alla sua tradizione, sappia raccogliere con grande senso di responsabilità questo impegno.
Per questo siamo rimasti sorpresi dallo stato d’animo di rassegnazione riscontrato nei nostri colloqui giornalieri con molti Colleghi.
Nulla è stato definito, nulla di ineluttabile è stato già deciso dal fato!
Il percorso della trattativa sindacale deve ancora iniziare e può essere condotto con maggiore o minore successo a seconda che le OO.SS. dimostrino o meno capacità di proposta e forza nel sostenere le legittime richieste dei Dipendenti.
La FALCRI non è per nulla rassegnata ad accettare passivamente il peggio o a considerare, come sembra fare qualcuno, la partita già chiusa.
Apprezziamo alcuni documenti usciti negli ultimi giorni che indicano linee di azione e richiamano l’esigenza di una riunificazione del tavolo sindacale, la FALCRI ha già iniziato da tempo ed è pronta a sostenere ogni valida idea e proposta da qualsiasi parte provenga. Non abbiamo pregiudizi anti-unitari e lo ribadiamo anche in questa sede.
La FALCRI ritiene di adempiere al suo ruolo con la serietà che ha sempre dimostrato, un RUOLO DI PROPOSTA E DI INIZIATIVA e ci auguriamo che i Colleghi sappiano cogliere questo impegno di concretezza nelle idee e nelle azioni e ne traggano le dovute conseguenze".