"Siena ha chiesto nettamente di cambiare" dicono i sostenitori del "rottamatore"
SIENA. In tanti hanno già commentato l’esito del voto nazionale che ha consegnato al centrosinistra il nome del candidato alla guida del prossimo governo del Paese. Chi temeva che le primarie potessero snaturare un partito, distruggerne l’identità politica, oggi, ‘costretto’ dall’evidenza, gioisce festoso. Ne siamo lieti, noi l’abbiamo pensato sin dall’inizio. Fa piacere il coro che esalta la partecipazione – in verità non sempre proprio ‘facilitata’ – e il coinvolgimento democratico: per noi, che al valore delle primarie abbiamo sempre creduto, è una vittoria morale e politica.
Ma questo non basta. Abbiamo sostenuto e condiviso il progetto politico di Renzi perché il rinnovamento – quello vero – in Italia è necessario e possibile. A Siena il voto è stato esplicito. Renzi ha vinto con oltre il 53% dei consensi, anche al netto delle migliaia di esclusi dal diritto di voto: le persone hanno detto chiaramente ‘basta’ a un modo di fare politica. Si è formata una nuova maggioranza politica tra gli elettori del centrosinistra, in città e in provincia, che si è identificata nella linea incarnata da Matteo Renzi e sostenuta dai comitati a favore della sua candidatura. Questo è un dato di fatto innegabile e da questo dato di fatto occorrerà partire per qualsivoglia ragionamento che coinvolga le scelte politiche e di governo senesi.
Eppure i primi commenti politici ufficiali non sembrano aver compreso il segno che questo voto ha tracciato nei nostri territori. Anzi. Ne è stato travisato il significato inneggiando semplicemente alla vittoria, senza alcuna vera presa di coscienza, senza alcun atto di responsabilità politica. Noi pensiamo che Siena abbia chiesto nettamente di ‘cambiare’. Quel cambiamento che, ad esempio, non si è visto nel partito a distanza ormai di diversi mesi dalla crisi dell’amministrazione comunale. E cambiare richiede, innanzitutto, che si rivedano le posizioni. Che si ponga fine alla politica dei veleni vecchi e nuovi, e che inizi un nuovo corso basato sul rispetto e non sull’arroganza, sulla libertà e non sulla paura, sul confronto che nasce dal dissenso e non sul conformismo, sulla coscienza critica, sulle capacità e non sulla cieca fedeltà, sulle buone cose e non sui proclami.
Significa, tanto per cominciare, due cose: la prima è quella di avere, anche a Siena, primarie ‘vere’, e dunque competitive e aperte, anche con il ballottaggio, in modo da permettere a tutti i cittadini che vogliono sostenere e condividere il progetto del centrosinistra di presentarsi al seggio, sia alle primarie, ma anche dopo, e di continuare in libertà l’impegno verso il candidato che ne uscirà vincitore. Significa, in seconda battuta, che il partito non si limiti solamente ad aprire le sue porte alla partecipazione e all’impegno civico ma si sforzi di andare incontro alle persone e alle categorie, per ‘portare a casa’ il grande patrimonio di consenso che questa esperienza ci ha consegnato, affinché non sia dispersa l’energia e la spinta al rinnovamento espressa dai senesi. Siena vuole cambiare? L’esperienza dei comitati senesi per Renzi continua.
Roberto De Vivo – Comitato Siena per Matteo Renzi
Fulvio Mancuso – Comitato Finalmente Matteo Renzi
Luigi Dallai – Comitato Matteo Renzi Siena
Gianni Porcellotti – Comitato Nuova Siena Matteo Renzi
Roberto Bozzi – Comitato Senese Matteo Renzi per il buongoverno
Matteo Landi – Universitari senesi per Matteo Renzi
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