Se non ci verrà concesso ci attiveremo autonomamente per una grande mobilitazione nelle prossime settimane
SIENA. “Si è appena conclusa un’appassionante campagna elettorale a Siena, che ha visto l’affermazione di Bruno Valentini e del centrosinistra, smentendo tutte le attese di chi si aspettava il tracollo o la scomparsa del Pd, che invece è l’asse portante e fondamentale della maggioranza. L’alto indice di astensionismo a Siena e a livello nazionale ci pone interrogativi importanti rispetto al ruolo della politica e dei partiti, che per primi hanno la responsabilità di motivare gli elettori. A livello nazionale, il centrosinistra si afferma in modo significativo e questo ci dà soddisfazione, ma rappresenta anche una grande responsabilità e testimonia che nei territori esiste un Pd vero e dinamico, in grado di esprimere candidati credibili. Questo Pd, quello reale degli iscritti e dei nostri sostenitori, deve avere la possibilità di dire la sua sulla necessaria rifondazione del Pd.
Da Siena, nelle settimane scorse, abbiamo chiesto un congresso subito. Purtroppo dalle parti di Roma, il concetto di “subito” è molto elastico. Per noi, “subito” significa subito e chiediamo nuovamente che il Pd nazionale fissi le date del congresso e consenta ai circoli, alle unioni comunali e alle sedi provinciali di svolgere il passaggio congressuale prima di quello nazionale. Serve un congresso che metta al centro i circoli, la linfa vitale di questo partito. Le difficoltà che il Pd ha scontato negli ultimi mesi richiedono un congresso vero e aperto, che consenta la partecipazione di tutti coloro che credono nel Pd, senza avvitarsi in inutili dibattiti sulle regole, che devono essere poche e chiare. Un congresso aperto e libero in cui si sgombrino dal Pd le correnti stantie e personalistiche per lasciare spazio alle diverse linee di pensiero e al pluralismo: questo è possibile solo partendo dai circoli che hanno vissuto con dolore gli errori degli ultimi mesi.
Vogliamo un congresso vero che rifondi il Partito democratico, che non si avviti in dibattiti sulle persone ma si rivolga alle idee, e che non faccia apparire il Pd lontano dai problemi reali. Serve un Pd che dia voce a chi non ha voce, che rappresenti gli interessi di un Paese in ginocchio, che guardi agli ultimi, a chi rimane indietro e che sappia dare un messaggio di fiducia al mondo del lavoro e della piccola e media impresa. Un Pd con smalto, coraggioso, che spinga sulla sburocratizzazione, sul lavoro, sui diritti. Per questo serve un congresso che rifondi il Pd rendendolo il partito della speranza e della riscossa, delle risposte e del rinnovamento senza se e senza ma.
Se non ci verrà concesso di fare subito il congresso, il Pd della provincia di Siena si attiverà autonomamente per una grande mobilitazione nelle prossime settimane che apra porte e finestre del Pd che, anche in provincia di Siena, ha bisogno di una vera e propria rifondazione a partire da chi, da iscritto o stimolato dalle primarie nazionali, vuole un cambiamento serio, al servizio di queste terre. Si apre una fase nuova e siamo pronti ad affrontarla”.
Niccolò Guicciardini
Segretario provinciale del Pd di Siena