SIENA. Gli analisti di Morgan Stanley hanno tagliato il target price di Banca Mps a 0,40 euro da 0,90 euro e confermato il giudizio “underweight”. E poi sino lanciati nell’analisi dell’ipotesi della bad bank all’italiana: uno strumento fondamentale per migliorare la redditività degli istituti di credito del Belpaese, sostengono gli analisti. “Il capitale legato ai non performing loans – si legge in una nota – è un importante freno per il flusso del credito e per la redditività in Italia. Stimiamo che il 15-30% del capitale nelle banche più piccole sia legato a sofferenze, che assieme ai bassi tassi di interesse e alla frammentazione del mercato, sono la causa della bassa redditività del sistema, con un rote (return on tangible equity) pari al 7,7% al 2017. Questo è certamente un vento contrario per la ripresa economica”.
“Dopo l’esito dell’asset quality review della Bce, crediamo che ci sia un livello di accantonamenti e di capitale sufficiente per creare un simile veicolo anche in Italia”, hanno aggiunto, calcolando un valore delle sofferenze per l’intero sistema di circa 100-120 miliardi di euro. “L’acquisto di tali asset con uno sconto del 40-60% implicherebbe un veicolo dal valore di 40-70 miliardi che avrebbe bisogno della partecipazione del settore privato e dei finanziamenti della Bce”. A beneficiarne maggiormente sarebbero le banche che hanno la più alta mole di crediti in sofferenza, quali il Monte dei Paschi e il Banco Popolare, mentre “Unicredit sarebbe il soggetto migliore per mettere in pratica la bad bank in quanto darebbe maggiore credibilità alla riduzione del suo portafoglio di attività non core, in perdita per 1,7 miliardi di euro nello scorso esercizio”, hanno asserito gli analisti di Morgan Stanley, confermando il rating overweight sul titolo ma limando il prezzo obiettivo da 7,4 a 6,8 euro.
Intanto sono in corso le “grandi manovre” per stabilire chi entrerà nel prossimo cda del Monte. Axa pare intenzionata a confermare l’attuale consigliere Beatrice Bernard, ma per gli altri lo scacchiere è mutato, rispetto a tre anni fa. Unicoop è uscita in toto dalle partecipazioni nella banca, gli Aleotti hanno disinvestito in perdita e gli ex-soci della Banca del Salento hanno ridotto al minimo l’impegno azionario a seguito dell’aumento di capitale dello scorso anno.
Secondo Radiocor, la Fondazione si affiderà ai “cacciatori di teste” per individuare i nuovi consiglieri della lista che presenterà con i partner Fintech e BTg Pactual e che sarà sottoposta al vaglio preventivo della Bce. Palazzo Sansedoni ha praticamente già confermato il duo Profumo-Viola e dovrà indicare altri due nomi, dato che i restanti due saranno a carico degli altri pattisti.