"Ci aspettavamo – dicono il sindaco e il presidente della Provincia – un confronto, almeno sui temi importanti che riguardano Siena e la sua Provincia. Questioni sulle quali il governo ha una competenza diretta e che abbiamo sollevato da mesi. Si è confermata la distanza abissale tra questo esecutivo e i problemi del nostro territorio. All’iniziativa dovevano partecipare ben tre ministri, alla fine invece è arrivato solo Rotondi, che nel suo intervento ha parlato lungamente della sua volontà di sopprimere la pausa pranzo per i lavoratori, tema mediaticamente attraente, praticamente irrealizzabile, sicuramente controproducente e perfino offensivo nei confronti dei lavoratori. Alle domande del territorio invece ha dedicato zero minuti".
“Da Rotondi e dai rappresentanti del governo – continuano Cenni e Bezzini – volevamo sapere cosa dovrebbero fare gli enti locali di fronte al blocco dei pagamenti e degli investimenti, imposti dal rispetto dei vincoli, contenuti nel patto di stabilità. Volevamo conoscere quando il ministro Scajola convocherà i tavoli istituzionali sui distretti del camper, del cristallo, della pelletteria richiesti dalla Provincia, preannunciati dal Ministero e mai organizzati. Oppure quali sono le risposte sull’abolizione dell’ICI sulla prima casa, operazione spettacolare, che ha esentato indifferentemente ricchi e poveri, lasciando però ancora il “cerino” in mano ai Comuni, costretti così a tagliare servizi importanti per i cittadini. Ci aspettavamo notizie sul completamento della Due Mari e sui finanziamenti previsti per i primi due stralci della Siena Firenze. Ci attendevamo un impegno concreto per dare seguito, in tempi rapidi, alla risoluzione parlamentare che garantisce sulla tratta direttissima Firenze-Roma il transito dei treni Intercity”.
“Nessuna risposta – aggiungono Cenni e Bezzini – è stata data sulla candidatura di Siena a capitale della cultura europea né alla realizzazione del Palazzo di Giustizia che, dallo scorso bilancio, dietro formale richiesta del Comune di Siena, e risposta negativa del Ministero, non è più inserito nel piano triennale delle opere pubbliche. La cosa più incredibile però è stato l’atteggiamento del governo sull’Università, sulla quale ci sono state propinate informazioni già note e comunque del tutto insufficienti, rispetto all’ampiezza della crisi. La nostra provincia continua ad essere dimenticata nei cassetti del governo, che disillude anche gli impegni già approvati e programmati per Siena dal precedente esecutivo. Nell’interesse collettivo, e non di una parte rispetto all’altra, noi continuiamo a chiedere al governo un calendario di incontri, a tema, che non siano solo propaganda, ma momenti di confronti, urgenti, fattivi e risolutivi, per tutti i cittadini di Siena e della provincia, come già abbiamo fatto, per esempio, con la richiesta al Ministero dell’Università e dell’Istruzione e al Ministero dell’Economia di un tavolo urgente sull’Università".
Dello stesso avviso dei due rappresentanti delle istituzioni locali anche Elisa Meloni, segretario provinciale del Partito democratico. “Una passerella vuota e sterile che è servita solo a dimostrare quanto il governo, sia distante da Siena e impreparato sui problemi la riguardano da vicino”.
“Credevamo – aggiunge Meloni – che il governo venisse per ascoltare ma soprattutto per dare finalmente al nostro territorio quelle risposte che da tempo, le istituzioni, i nostri parlamentari e i cittadini attendono. Dagli interventi del sindaco di Siena, Maurizio Cenni e del Presidente della Provincia, Simone Bezzini emergevano con forza le priorità da risolvere e sulle quali, lo Stato ha competenze dirette per legge. Inoltre i parlamentari Franco Ceccuzzi e Susanna Cenni, hanno curato un dossier, contenente tutte le ‘emergenze’ che riguardano la nostra provincia. Ieri i rappresentanti del governo hanno dimostrato di non conoscere niente di Siena e di essere totalmente impreparati sulla nostra realtà”.
“La sensazione – prosegue Meloni – è che si sia trattata di un’ennesima occasione mancata per parlare di questioni importanti. Il sottosegretario ai trasporti, Bartolomeo Giachino nel suo intervento non ha detto una sola parola, per esempio, sulle questioni sollevate dai nostri amministratori: dagli Intercity alla Due Mari; fino alla Siena Firenze. Anche il sottosegretario all’interno, Francesco Nitto Palma, con delega ai Vigili del Fuoco ha dimenticato del tutto la questione della Caserma del Ruffolo, così come nessun accenno è stato fatto alla vicenda dell’azienda di Suvignano. Sul fronte dell’Università, infine, il sottosegretario all’istruzione Giuseppe Pizza ha confermato i nostri timori, affermando che le risorse messe in campo dal governo sono solo anticipi sul 2010. La nostra preoccupazione sul futuro dell’ateneo rimane alta, visto che se non ci saranno finanziamenti straordinari da parte del governo nel 2010, rischiamo di non arrivare a giugno con la copertura di stipendi e fornitori. Insomma – conclude Meloni – quello che ieri è arrivato a Siena, era un governo impreparato su tutto. Oggi, con il nostro dossier e con gli interventi delle istituzioni, i rappresentanti dell’esecutivo tornano a Roma con uno zainetto pieno di proposte per fare i compiti a casa, visto che ieri sono arrivati senza studiare”.