Questa città è "incapace di svegliarsi e quindi di reagire"
SIENA. Qualche giorno addietro, l’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlando della sua decadenza da senatore ha parlato di golpe, di colpo di Stato. Allo stesso modo il Sindaco Bruno Valentini, che evidentemente si ispira al modello berlusconiano, ha proferito né più né meno le stesse parole, discutendo dell’aumento di capitale deliberato dal CdA della Banca MPS: un “golpe interno”. Dichiarazioni, quelle del Valentini, che arrivano troppo in ritardo, non hanno alcuna utilità e sono totalmente in contrasto con i suoi comportamenti. Se Berlusconi è decaduto, dunque, ci pare quanto meno necessario che il Valentini segua il suo esempio: faccia dimettere i propri rappresentanti dalla Deputazione della Fondazione oppure si dimetta lui stesso.
Viola e Profumo – ed anche la Mansi se non avrà il coraggio di votare contro l’aumento di capitale, visto che ci pare ci stia regalando l’ennesima sceneggiata, una vera e propria farsa, e non voglia assolutamente reagire – sono gli attori di una strategia ben precisa, vale a dire quella di strappare la Banca alla piccola Siena ed arrivare alla definitiva demolizione della nostra Città.
L’indebitamento della Fondazione – vale la pena ricordarlo – è dovuto alla partecipazione agli aumenti di capitale della banca post operazione Antonveneta, quelli che in pochi coraggiosi criticavamo, anche se oggi c’è una folta schiera di oppositori a chiacchiere, ed alla difesa suicida per il mantenimento, ai fini elettoralistici, della quota del 51%. Quello che ci dispiace è vedere la Città attonita in tutti questi anni, incapace di svegliarsi e quindi di reagire quando la Lega e le Liste Civiche Senesi mettevano in guardia sulle scelte operate dal “sultano” di turno e dai suoi adepti.
Non possiamo fidarci delle rassicurazioni e delle garanzie date da Viola e Profumo circa la permanenza della sede e della Direzione generale in Città: quali garanzie danno se ancora non si sa quali saranno i soci e sono nascosti dietro il consorzio di garanzia? Dove sono le garanzie se il Piano industriale della Banca prevede ulteriori 5000 uscite tra i dipendenti e queste verranno fatte prevalentemente in Direzione generale e quindi a Siena?
Questa Città deve cessare di osannare i potenti di turno, sperando di poter raccogliere qualche strapuntino. Tiriamo fuori orgoglio e dignità! Nulla sarà come prima, lo si capisca: si è chiusa definitivamente una storia fatta di parassitismo e servilismo diffuso!
Francesco Giusti – Segretario comunale Lega Nord Siena –