
SIENA. Di Francesco Giusti (segretario comunale della Lega Nord Siena) riceviamo e pubblichiamo.
«Su Siena capoluogo di Provincia si sta consumando l’ennesima figuraccia del PD cittadino che, nei giorni scorsi, aveva annunciato una ridicola e tardiva mobilitazione a favore di Siena capoluogo.
Preme sottolineare che Grosseto è sempre stato sotto Siena: prima sotto la Repubblica, poi sotto lo Stato Senese (abolito dai Lorena nel 1786), all’interno del Granducato di Toscana, che arrivava fino all’Argentario ed all’Isola del Giglio, rappresentando un terzo dell’intera regione. È ovvio, quindi, se vogliamo rispettare le ragioni storiche, che Siena non debba perdere il suo status di capoluogo di provincia. Oggi, invece, assistiamo ad una messa in scena con una mobilitazione tardiva del Partito Democratico che ha di fatto perso tutta l’estate a discettare del nulla: prima parlando della “grande Siena”, cercando di strappare a Monteriggioni, a Sovicille, a Castelnuovo quelle porzioni di territorio che, in passato, erano state, per mere ragioni di utilità politica, lasciate ai comuni limitrofi. Per, poi, fare marcia indietro all’improvviso ed appigliarsi alle parole del Presidente Rossi alla festa del Partito in Fortezza e dare così il via ad una guerra fratricida che ha coinvolto la provincia di Grosseto ed il sindaco di Arezzo.
La verità è che gli ex comunisti senesi non hanno mai agito per la difesa della dignità e delle ragioni storiche di Siena, ma solo ed esclusivamente per la conservazione delle poltrone e delle rendite di posizione politiche. A questo punto fa sorridere il fatto che, se lo Statuto della Fondazione MPS non verrà cambiato, sarà il Presidente della Provincia di Grosseto a fare le nomine in Fondazione il prossimo anno. L’intera vicenda deve far vergognare l’ex Sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, membro dell’esecutivo provinciale del PD, quel Partito che ha deciso di dare a Grosseto e ad Arezzo lo status di capoluoghi di provincia».