"Il futuro aumento di capitale è la pietra tombale per la senesità della Banca"
SIENA. “La prima parte dell’intervento di Bruno Valentini è un’analisi sicuramente lucida di quanto avvenuto al Monte dei Paschi in questi anni. Una presa d’atto della gravissima situazione nella quale l’Istituto è stato trascinato dalle errate scelte di chi l’ha guidato in questo periodo, con il benestare di parte della popolazione senese e con l’appoggio incondizionato del Partito. È appunto proprio su questo aspetto che l’analisi di Valentini appare fortemente carente. Il Monte dei Paschi è stato trascinato nel baratro dall’azione politica e manageriale di personaggi quali Mussari (ancora vergognosamente “premiato” con la conferma alla guida dell’Abi), Cenni e Ceccuzzi (sindaco e “padre padrone” del Partito egemone), quindi dal Partito Democratico, del quale il sindaco di Monteriggioni fa parte.
Non servono “mea culpa” o prese d’atto; quello di cui c’è bisogno è solo ed esclusivamente un’azione di responsabilità nei confronti di chi ha permesso che si arrivasse a questo punto. C’è il coraggio politico di portare avanti un’azione di questo tipo, che potrebbe portare il Pd ad essere letteralmente travolto, assieme a quel Sistema Siena già messo quasi al tappeto? Si abbia il coraggio di fare nomi e cognomi di chi ha trascinato nel baratro la Banca, la Fondazione, l’Università, l’Ospedale delle Scotte, una città intera. Se non si ha coraggio di fare questo, ogni discorso è fine a se stesso.
Fino ad oggi, invece, siamo stati capaci solamente di sentire bugie e falsità, menzogne su menzogne. A partire da quegli esponenti ex comunisti che ci avevano sempre raccontato che il Monte stava bene, quando c’era chi, coraggiosamente, diceva che non era così. Che senso ha, dunque, ora, esaltare il ricorso agli aiuti statali, che di fatto rischiano di non risolvere nulla? Gli esponenti del Pd sanno che stiamo parlando di una Banca che i soldi, allo Stato, li ha sempre prestati e che ha bruciato qualcosa come dieci miliardi di euro negli ultimi anni? Vogliamo continuare a negare l’evidenza? Dov’è, infine, la sedicente discontinuità, quando alla Rocca ci sono quasi tutte le stesse persone gradite al duo Mussari-Ceccuzzi?
La soluzione, oltre a quella prospettata sopra, ossia di un’azione di responsabilità, è, a mio giudizio, quella che la Lega ha sostenuto con il segretario federale Roberto Maroni. Vale a dire, il commissariamento delle banche che hanno chiesto soldi pubblici all’1% ed hanno comprato titoli di Stato, anziché darli alle imprese ed alle famiglie. È facile indovinare, in Italia, qual è l’unica, tra le grandi banche, ad essere in queste condizioni.
La certezza odierna, che traspare dalle parole dell’ad Viola sul Corriere della Sera, di un futuro aumento di capitale è la pietra tombale, definitiva, per la senesità della Banca e per la Fondazione Mps. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, ecco, allora, che arriva oggi questa notizia, già prevista da tempo dalla Lega. Una notizia che, da un punto di vista politico, rappresenta una pesantissima sconfitta politica per la componente diessina del Pd: dopo il 9 ottobre sarà deliberato che il Monte dei Paschi non sarà più “di Siena” e la notizia dell’eliminazione delle piccole sponsorizzazioni sportive ne è l’ennesima conferma. Grazie agli ex Ds, grazie alle lobbies senesi se siamo arrivati a questo punto. Grazie a tutti coloro che, nonostante tutto, li rivoteranno ancora!”.
Francesco Giusti (segretario comunale Lega Nord Siena)