Il candidato nella coalizione a sostegno di Corradi sostiene che le cariche non devono servire per "profitto personale e parentale"
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SIENA. Questione morale. Questo il tema sul quale interviene Paolo Giuliani, candidato nella lista Nuovo Polo per Siena, che sostiene la candidatura a sindaco di Gabriele Corradi.
Secondo Giuliani questo aspetto è prioritario al confronto sulla “Siena del domani”.
“Oramai, anche per le ultime note vicende di “palazzo”, è sempre più viva e sentita da parte dei cittadini l’esigenza di una maggiore chiarezza e serietà nell’operato di chi governa e di chi è legittimato a rappresentarli. Il cittadino non si identifica più con i soggetti politici che occupano le sedi istituzionali – dice Giuliani – non si sente più da loro rappresentato e quindi è sempre più netto l’allontanamento ed il disinteresse sulle questioni e vicende della politica, per le quali al contrario occorrerebbe una maggiore partecipazione. L’elettore che con il proprio voto concede la fiducia ad un candidato e lo delega a rappresentarlo non ha mai la possibilità nel corso del suo operato di un confronto e di una diretta verifica dei risultati conseguiti”.
“Non è più accettabile che, approfittando del proprio ruolo “politico”, ci sia chi possa ricoprire più e differenti incarichi, così da concentrare su di sé maggiore autorità ed influenza. Io sogno che chi intenda partecipare alla vita politica di una comunità lo faccia non per spirito di una discesa in campo, ma per spirito di servizio, visto che è un diritto ed altrettanto un dovere di ogni cittadino interessarsi ed impegnarsi alla “vita pubblica”; senza, per altro, dover ricorrere ad inutili, quanto ipocrite, “carte dei valori” che di fatto si presentano come carte con cui si pretende di etichettare o ghettizzare forme associative riconosciute dalla costituzione, come sono le associazioni di “mutuo soccorso”. Non deve scandalizzare – prosegue l’esponente del Nuovo Polo per Siena – il fatto che il far parte di un organismo istituzionale (da un Consiglio Comunale fino al Parlamento dello Stato Italiano) consenta di possedere un “potere”, ma tale potere deve essere gestito nell’ambito dell’autorevolezza di chi lo esercita per la carica e la responsabilità che ne deriva e non dall’autorità, né tanto più dal diritto, alla prevaricazione ed al profitto personale e parentale”.
“Si fa sempre più pressante l’esigenza che la politica, con le scelte che essa determina o che comunque condiziona, torni ad essere alla base della vita sociale e civile della collettività. C’è la necessità di una società più equilibrata e più giusta – dice ancora Giuliani – in cui i diritti ed i doveri non prevalgano gli uni sugli altri e siano equamente distribuiti fra tutti i cittadini, in modo che nessuno ne sia avvantaggiato, né in caso contrario penalizzato. Per far questo occorre una politica che non assuma più il significato di privilegio, di prevaricazione, di profitto, di populismo, di prostituzione, di pasticcio, di pastette, di P2 e P3”.
“Sogno che la “p” di politica assuma forte e chiaro il significato di passione, di partecipazione, di pianificazione, di programma, di proposte, di progetti. Non è più tollerabile chi, approfittando del ruolo che occupa, gestisce il potere per i propri interessi, dimenticando che invece il suo ruolo è quello di difendere gli interessi di tutti; occorre riqualificare l’operato di chi è chiamato o si appresta a svolgere un’attività politica o ad amministrare una città. Chi è delegato a rappresentare il popolo deve lavorare con disinteresse all’interesse di tutti, abbandonando privilegi e benefici oggi giorno garantiti a pochi, prediligendo il merito, piuttosto che la raccomandazione o le logiche nepotistiche e clientelari. Il confronto politico anche se aspro, dovrà essere corretto, svolto nel rispetto gli uni degli altri con al centro del dibattito le idee ed i programmi che dovranno essere incentrati sullo sviluppo ed il progresso della collettività, abbandonando sterili diatribe su false ideologie o su finte contrapposizioni. Non dovremo permettere che il confronto si trascini nell’ambito del pettegolezzo, delle accuse infamanti, della diffamazione, il tutto nel solo tentativo di discreditare l’avversario. Abbiamo bisogno di donne e uomini “illuminati” che intraprendano scelte coraggiose, ma al tempo stesso equilibrate e finalizzate non alle rendite personali, ma al bene comune dei cittadini, di tutti i cittadini. Tra le posizioni contrapposte – conclude Paolo Giuliani – è necessario che si svolga un processo dialettico, fondamento di ogni iniziativa politica, volto ad un confronto democratico imprescindibile per intraprendere un percorso di costruzione di una società migliore, nella quale ogni cittadino si possa sentire più rappresentato e più tutelato. Mi piace pensare che il primo passo del cammino che porta al conseguimento di un risultato debba essere la formulazione di un progetto, che ha inizio da un’idea; questa spesso ha origine da un sogno ed è di questo sogno che vi ho voluto parlare. E’ giunto il momento di svegliarci, perché solo se siamo svegli potremo realizzare ciò che abbiamo sognato. Dovremo prendere delle iniziative, esporci al giudizio degli altri, insomma dovremo correre dei rischi, ma …… ” se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui “”.