L'Associazione Vittime del Salvabanche spiega i rimborsi del nuovo Governo
AREZZO. Hanno preso un sacco di voti promettendo che avrebbero ridato a tutti, indistintamente, l’intero ammontare del loro investimento perduto, e finalmente, dopo mesi di chiacchiere e slogan, arriva la norma di legge del governo M5S-Lega, sui rimborsi.
Un rimborso parziale (solo nella misura del 30%) che verrà dato agli azionisti che “hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia dell’Arbitro”.
Niente di diverso da quello che ha fatto e che ha detto il Pd.
Ma andiamo nel concreto e vediamo cosa è cambiato per le tre categorie di risparmiatori delle 4 Banche e della Banche Venete:
– OBBLIGAZIONISTI (con rapporto negoziale diretto) sia delle 4 banche che delle banche venete: praticamente non si è fatto nulla di nuovo perchè si applicano semplicemente gli strumenti che aveva messo in piedi il vecchio governo; quindi rimborso forfait o arbitrato da liquidare tramite il Fitd, ma sempre vincolati dai medesimi paletti (reddito Irpeff e data di acquisto). Inoltre, nonostante le cose promesse in campagna elettorale, chi aveva ricevuto il suo 80% non potrà certo aspirare di recuperare il restante 20.
– OBBLIGAZIONISTI CON RAPPORTO NEGOZIALE INDIRETTO: In generale potremo dire che gli obbligazionisti esclusi dai rimborsi dal precedente governo, rimangono esclusi anche dal nuovo: coloro infatti che avevano comprato da intermediario non sono stati presi in considerazione, quindi non avevano ottenuto niente prima, e neppure adesso.
Ma occorre ribadire che la discriminazione tra truffati in questa vicenda non ha senso in quanto, anche a seguito delle audizioni in Commissione d’Inchiesta, è apparso con evidenza a tutti che la truffa è stata di sistema e non allo sportello.
– AZIONISTI: Ristori parziali del 30% nella misura massima di 100mila euro, a cui poi andranno decurtati tutti i dividendi storicamente percepiti, e questo contribuirà ad abbassare sensibilmente il valore del rimborso, ma non solo: accettando queste cifre rinunceranno automaticamente a qualunque altra pretesa di rimborso di quanto perso in seguito ai crack.
Quindi riassumendo: al di là delle rassicurazioni del governo viene confermato ‘l’onere della prova’, ovvero la necessità di disporre di una sentenza o una pronuncia favorevole riconosciuta ufficialmente per poter accedere al fondo di ristoro. Ma soprattutto cade il mantra delle ‘restituzioni totali’: il ristoro arriverà solo fino al 30% di quanto perso, e comunque fino a un massimale di 100mila euro.
L’impegno di questo nuovo Governo che tanto si proclama come Governo del Cambiamento sarebbe dovuto essere quello di mettere in discussione i decreti incostituzionali di risoluzione delle 4 banche e delle 2 venete emanati dal PD alla Corte Costituzionale, costringere le banche che hanno acquistato ad 1 euro a metterci i soldi per rimborsare tutti, sarebbe dovuto essere quello di punire i responsabili compreso Banca Italia e Consob, invece alla fine, al netto della propaganda si seguono le orme del PD.
Non solo: lasciare ancora gente a zero a fronte ai tanti soldi stanziati e strombazzati a favore dei media è deleterio e sconfortante al pari dell’azzeramento stesso.