La presidente dell'Associazione Vittime del Salvabanche commenta le ragioni dell'assoluzione per bancarotta fraudolenta degli ex amministratori di Banca Etruria
AREZZO. Il giudice Fruganti motiva le sue assoluzioni per bancarotta fraudolenta nei confronti degli ex amministratori di Banca Etruria raccontandoci che i finanziamenti a babbo morto concessi e che poi hanno portato al collasso della banca furono dei rischi calcolati che ogni banca si deve attendere da operazioni che poi potrebbero rivelarsi truffe. Quindi non bancarottieri ma solo un pò ingenui.
Ingenuità che hanno rovinato migliaia di persone, distrutta una banca e impoverito un intero territorio. Incommentabile poi l’arringa moralista del giudice sull’aula vuota il giorno in cui la signora Lidia, vedova di Luigino (il pensionato che si è tolto la vita dopo aver perso tutti i suoi risparmi) è stata sentita. La morale su un’aula vuota un attimo dopo aver scagionato i carnefici del marito è un oltraggio irricevibile.
Letizia Giorgianni
Presidente Associazione Vittime del Salvabanche