COLLE VAL D'ELSA. “Mentre aumentano i disoccupati, aumentano i precari senza diritti e crolla il reddito di milioni di lavoratori, colpiti dalla crisi e dalle ‘ristrutturazioni’ in corso, Pdl e Lega Nord non trovano di meglio che varare un provvedimento di legge, quello sull’arbitrato, che va ancora una volta contro i lavoratori, perché riduce, e in alcuni casi addirittura impedisce, il diritto all’autodifesa legale, limitando gli strumenti di tutela sino ad oggi utilizzati”. Sono parole di Fabio Panci, segretario del Partito democratico colligiano, che sarà domattina al gazebo del Pd al mercato di Colle con Marco Spinelli, neoeletto consigliere regionale, per manifestare in difesa del lavoro e dei lavoratori e per protestare contro il nuovo provvedimento di legge sul lavoro che contiene le norme sull'arbitrato, rinviate alle Camere dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
“La norma introduce il ricorso all'arbitrato di equità nelle controversie di lavoro – spiega Panci – aprendo la strada non solo alla ‘sterilizzazione’ delle tutele in materia di licenziamento previste dall'art. 18, ma anche alla possibilità di rendere inapplicabili, nei fatti, tutte le pattuizioni contrattuali. Per il Pd l'arbitrato è uno strumento utile quando serve a snellire il contenzioso del lavoro, ma non può essere utilizzato per pregiudicare le garanzie e i diritti dei lavoratori stabiliti per legge. In questo senso erano indirizzati gli emendamenti proposti dal Pd e respinti dal Governo”.
“Con questa norma fortemente incostituzionale – prosegue Panci – si cancellano le conquiste normative, contrattuali e giurisprudenziali del mondo del lavoro. Le leggi e i contratti rimarranno, ma non saranno più vincolanti. Quindi lavoratrici e lavoratori più soli e con minori tutele: soprattutto giovani e precari. I profili di incostituzionalità messi in evidenza nelle motivazioni del Quirinale confermano come fosse corretta la linea del Partito Democratico, che ha condotto una dura opposizione contro quel testo. Ora il Pd si batterà per correggere queste distorsioni della norma – conclude Panci – ma soprattutto per affrontare quelle che sono le vere emergenze del lavoro: ammortizzatori sociali, misure a sostegno dell'occupazione, reddito. Di questo c'è bisogno”.
“La norma introduce il ricorso all'arbitrato di equità nelle controversie di lavoro – spiega Panci – aprendo la strada non solo alla ‘sterilizzazione’ delle tutele in materia di licenziamento previste dall'art. 18, ma anche alla possibilità di rendere inapplicabili, nei fatti, tutte le pattuizioni contrattuali. Per il Pd l'arbitrato è uno strumento utile quando serve a snellire il contenzioso del lavoro, ma non può essere utilizzato per pregiudicare le garanzie e i diritti dei lavoratori stabiliti per legge. In questo senso erano indirizzati gli emendamenti proposti dal Pd e respinti dal Governo”.
“Con questa norma fortemente incostituzionale – prosegue Panci – si cancellano le conquiste normative, contrattuali e giurisprudenziali del mondo del lavoro. Le leggi e i contratti rimarranno, ma non saranno più vincolanti. Quindi lavoratrici e lavoratori più soli e con minori tutele: soprattutto giovani e precari. I profili di incostituzionalità messi in evidenza nelle motivazioni del Quirinale confermano come fosse corretta la linea del Partito Democratico, che ha condotto una dura opposizione contro quel testo. Ora il Pd si batterà per correggere queste distorsioni della norma – conclude Panci – ma soprattutto per affrontare quelle che sono le vere emergenze del lavoro: ammortizzatori sociali, misure a sostegno dell'occupazione, reddito. Di questo c'è bisogno”.