SIENA. I giovani hanno bisogno di cultura così come quest’ultima ha bisogno di giovani: è il pensiero dei Giovani under 30 del Partito di Azione di Siena, rappresentati dal loro referente provinciale Matteo Galasso.
“I giovani – sostiene Galasso – rappresentano sicuramente un argomento che fa ‘audience’ per chi si addentra nelle analisi e sondaggi che li riguardano”.
I giovani sono apparentemente distanti da temi sociali di attualità come se fossero per vocazione destinati a vivere in una bolla: per i più titolati “predicatori” i giovani sarebbero disinteressati alla politica e a tutto ciò che è espressione di cultura, dalla lettura di un libro alla visita a un museo.
Queste le sconfortanti conclusioni che vengono regolarmente diffuse.
Dal punto di vista di Azione Siena è necessario finalmente superare qualsiasi tipo di astratta dissertazione, e portare il problema “a terra”, in concreto, nel nostro territorio comunale e, proprio prendendo spunto dal faticoso rapporto “giovani-cultura”, fare una riflessione in merito al rinnovo della governance del Complesso museale di Santa Maria della Scala, che, come normalmente accade, deve rappresentare occasione di cambiamento e novità anche organizzativa.
Si lamenta da più parti il fatto che i giovani non visitino più i musei o non si rechino a visitare città d’arte, sintomi entrambi di un allontanamento da tutto ciò che è cultura: le recenti promozioni museali, dimostrano che non è semplicemente un fatto di costi: è la fruizione museale che deve rinnovarsi. Le esperienze già in essere presso le più grandi strutture artistico-culturali a livello nazionale e internazionale ne sono la conferma.
Siena ha un enorme patrimonio culturale storico e artistico ma, per farlo conoscere, valorizzarlo e metterlo a profitto e, soprattutto, farne godere l’intera comunità, va gestito in maniera innovativa seguendo questi esempi virtuosi già attivati in Italia e nel Mondo. Servono conoscenze e competenze al passo con i tempi e una visione nuova, non autocelebrativa: basta con le visioni stand alone in cui il Santa Maria viene visto come un oggetto isolato da spolverare alla meglio ogni tanto con iniziative estemporanee e non strutturali.
Per storia e concezione il nostro magnifico Ospedale si presta a diventare l’hub culturale di Siena, diventando il punto di riferimento di ogni fruizione del capitale artistico di tutta la città. Il Santa Maria deve essere la porta di ingresso alla sbalorditiva ricchezza artistica senese, non la perla opaca seminascosta, valorizzata a singhiozzo da pigri o sprovveduti amministratori.
Tramontata l’era del museo asfittico, sempre uguale a sé stesso, chiuso tra le proprie mura, incapace di rinnovarsi e di attirare nuovo pubblico, con la Digital Transformation si spalancano enormi possibilità di crescita e di miglioramento. Investendo in un patrimonio culturale che ci distingue nel mondo, possiamo far nascere una nuova concezione di museo: un polo all’interno di una rete di servizi misti fisico/digitali, promotore di cultura e di sviluppo per tutta la città. In tutto questo l’Università, con il reale contributo operativo degli studenti, può fare la differenza.
Eventi, realtà aumentata, mostre multimediali, sono solo alcuni esempi di strumenti a disposizione dei musei per garantire un’esperienza al passo con i tempi, di forte impatto emotivo, basata sull’immediatezza dei contenuti e sull’integrazione tra l’ambiente circostante ed i dispositivi mobili.
Non saremmo certo i primi, e ciò non può che essere di conforto soprattutto per i più tradizionalisti, considerato che esperienze di visite ai musei tramite la realtà virtuale sono già attive presso importanti complessi museali quali il Louvre, musei Vaticani, Museo Egizio a Torino, Pinacoteca di Brera e galleria degli Uffizi a Firenze.
È fondamentale ammodernare l’immagine dei nostri musei, non con i soliti vacui slogan elettorali di “riscoperta”, ma rinnovando radicalmente l’immagine dei nostri musei, con campagne comunicative e di sensibilizzazione che arrivino alla testa e al cuore dei destinatari.
Solo così sarà possibile rompere e superare le barriere che separano i giovani da un museo o da una città d’arte.
“Vogliamo ora sottoporre questa riflessione/proposta come giovani Under 30 di Azione Siena – conclude Galasso – ritenendo che quella del Santa Maria della Scala sia una occasione per far partire questo progetto, mettendo alla sua guida una figura di rilievo che, oltre all’adeguato curriculum, sia portatore di quelle competenze e esperienze che, con una mentalità e un approccio al passo dei tempi, sintonizzato con il mood giovanile, possa appassionare e coinvolgere i giovani con i linguaggi e strumenti di loro quotidiano utilizzo”.
Se quanto sopra verrà attuato, dal giorno successivo, forse non troveremo subito file interminabili di giovani in Piazza del Duomo o davanti alla Pinacoteca, ma potrebbe essere l’inizio di una inversione di tendenza guardando al futuro nel rispetto della tradizione.
Come si suol dire, se insieme al futuro non vogliamo perdere anche il passato, “Stay tuned”, restiamo sintonizzati con il mondo che cambia perché senza l’attenzione verso i giovani, la cultura non può che chiudersi in stanze sempre più aride e anguste”.