Dalla "scoperta dell'acqua calda" fino alle "dimenticanze" sul tecnico amministrativi
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SIENA. Il PD senese, tramite un comunicato del responsabile provinciale Università Donato Montibello, scopre adesso “ che per risanare e riformare la nostra Università serve un piano credibile che adotti misure eque e coerenti, tali da dimostrare alla città, alla provincia ed alla Regione di avere imboccato un percorso virtuoso.”.
E già qui siamo ben oltre la scoperta dell’acqua calda, perché la necessità di un “piano credibile che adotti misure eque e coerenti” era chiara a tutti sin da quel 25 settembre 2008, quando fu annunciato il disastro finanziario in cui era sprofondato il nostro Ateneo.
Quello che invece nessuno aveva intuito è che tale piano, invece che a tirar fuori l’Ateneo dal baratro, dovesse servire a farsi belli di fronte a città, Provincia e Regione.
Non si capisce per altro con quale fine visto che, sino ad ora, oltre che a convocare tavoli, chiedere l’intervento del Governo e dare consigli non richiesti, gli enti locali nulla hanno fatto di concreto.
Il comunicato passa poi ad auspicare che i sacrifici del risanamento siano condivisi da tutte le anime dell’Ateneo, a partire dai docenti, cosa che non può non trovarci d’accordo visto che noi fin da ottobre 2010 abbiamo proposto un patto di solidarietà tra lavoratori e docenti, principio per noi ribadito nel gennaio scorso da Michela Guerrini.
Il concetto che sta alla base del patto di solidarietà da noi proposto è che quando le istituzioni delegate sono palesemente incapaci di svolgere i compiti loro affidati, sta ai lavoratori deleganti sospendere il mandato, riappropriarsi del loro diritto dovere di fare le scelte necessarie per uscire dalla crisi e comunicare quindi le decisioni assunte a Rettore, CDA e Direttore Amministrativo.
Nel leggere il comunicato ci siamo quindi compiaciuti che lo stesso PD arrivasse, solo con qualche mese di ritardo, a condividere le nostre proposte, salvo poi accorgerci come all’esperto Montibello sfugga che, nel mentre al personale TA viene decurtato lo stipendio ed ai docenti vengono corrisposti aumenti stipendiali molto consistenti, non è il momento di fare certe proposte.
Quando poi il Montibello aggiunge che “negli ultimi mesi, la stragrande maggioranza del personale TA ha accetttato…la mancata progressione economica orizzontale e i tagli al salario accessorio…”, dimenticando le manifestazioni di protesta partecipate dalla stessa CGIL, i ricorsi al giudice del lavoro, gli innumerevoli comunicati stampa delle OOSS, l’appello del personale docente e TA per una riforma democratica della Governance, nonché lo stato di agitazione interno, ci viene il dubbio che il PD e lo stesso Montibello, affrontino i problemi dell’Università ed il disagio dei lavoratori in evidente stato confusionale e che, quando parlano, lo facciano solo per dire qualcosa.
Agostino Milani
FUTURO e LIBERTA’ per l’Italia