Il dossier, definito di "fantafinanza", è riportato dal Sole 24 Ore
SIENA. Secondo il Sole 24 Ore esisterebbe un dossier redatto da una banca d’affari, che contiene l’ipotesi di una fusione tra Unicredit e Intesa Sanpaolo, con successivo coinvolgimento di Mps. L’operazione porterebbe alla chiusura di 2mila filiali e 20-25mila esuberi. Il quotidiano stesso parla di ipotesi “vicina alla fantafinanza” e riferisce la smentita di Intesa e Unicredit e non nomina la banca d’affari.
L’ipotesi è quella di una maxifusione con uno scambio azionario tra Unicredit e Intesa; verrebbe quindi scorporata la parte italiana di Unicredit per apportarla a Mps.
Secondo il quotidiano “nelle ultime ore il tam tam sull’esistenza del progetto si è fatta insistente e ha inziato a cricolare sia a Milano che a Roma. Come era già accaduto nel 2012 quando, si disse allora, tra gli autori del progetto vi era Claudio Costamagna, all’epoca banchiere d’affari e da poche settimane neo presidente della Cassa Depositi e Prestiti.
“Oggi i piani di Unicredit e Intesa – ricorda il Sole – escludono un’ulteriore crescita in Italia e interesse per un’aggregazione con Mps. La combinazione delle due banche porterebbe a forti sovrapposizioni territoriali, con pesanti ricadute occupazionali e sul sistema del credito alle imprese. In più, Intesa, che questo scenario vorrebbe beneficiare del presunto conferimento della rete estera di Unicredit, si troverebbe a rientrare nella categoria delle Sifi, trovandosi a dover affrontare la richiesta di piu’ elevati coefficienti di capitale”.
“Nessuno ha apparente interesse a portare avanti un progetto che, a parte risolvere (forse) il nodo dell’aggregazione che Bce continua a pretendere per Mps, sembra rientrare nella fantafinanza”, riferisce infine il Sole 24 Ore, per segnalare quindi come nonostante tutto il dossier circoli.