"Gli amministratori rispettino il mandato ricevuto dai soci"
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ASCIANO. Cari Soci e Dipendenti, la Fusione è un opportunità per il territorio o la salvaguardia di poltrone e privilegi per qualcuno!!!! Nella lettera inviata ai Soci dal Presidente della BancAsciano, riguardo l’ispezione della Banca d’Italia, si leggono testualmente le seguenti parole “dalle risultanze dell’attività ispettiva della Banca d’Italia non sono state rilevate negatività.” Allora perché la necessità di una fusione? Perché, se dopo due anni di chiusura negativa nel bilancio nel 2014 si prospetta addirittura un utile, viene scelta questa strada in salita e piena di insidie?
Prima di procedere è necessario chiudere l’esercizio 2014 in utile (2012 e 2013 in perdita) per avere nel progetto un ruolo protagonista e non di comparsa. Dopo la chiusura del bilancio 2014, prima di proseguire ad una fusione, devono essere fatte dagli amministratori della Banca nel rispetto del mandato dato dai soci almeno tre cose fondamentali:
1) delle assemblee con i soci nei territori dove la banca ha le succursali per avere preventivamente il mandato ad iniziare il progetto di fusione e formare fra soci delle commissioni specifiche che analizzino le ricadute di tale progetto;
2) accertare e valutare lo stato di “salute” delle due aziende procedendo alla “due diligence” * con soggetti esterni, svincolati dal governo delle due Banche e dalle associazioni di categoria alle quali sono associate per la tutela dei soci. I fattori sui quali deve essere fatta la “due diligence” sono:
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contabile (crediti deteriorati, svalutazioni, patrimonio, fiscale, ecc..);
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umano (assessment, esperienza, anzianità, ecc..) prima di individuare i ruoli e le responsabilità della nuova Banca;
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logistico dell’attività produttive e delle risorse umane.
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sostenibilità investimenti (esempio: nuova sede Montepulciano).
*Due diligence o dovuta diligenza: è un procedimento diretto ad accertare e valutare lo stato di “salute” delle due aziende, non solo con riferimento alla solidità economica, finanziaria e patrimoniale ma anche in relazione all’avvenuta osservanza e rispetto delle leggi vigenti da parte di chi hanno amministrato le società. Questa operazione si rende necessaria per valutare l’opportunità e la convenienza della transazione ma anche al fine di determinare il “prezzo” delle azioni, è quanto mai doveroso accertarsi dello stato di salute “dell’Aziende” che si intendono fondersi.
In merito alle elezioni Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale facciamo presente che ad oggi l’autentica delle deleghe per le assemblea è riservata in via esclusiva al Presidente del Consiglio di Amministrazione e ai Consiglieri diretti beneficiari dei voti dei soci (conflitti di interesse), pertanto è opportuno rimuovere questa anomalia dal regolamento elettorale della Bancasciano per il rispetto della effettiva rappresentatività e partecipazione.
1) Le risultanze della recente ispezione della Banca d’Italia ( allegato 1) a nostro avviso smentiscono categoricamente quanto il direttore della Banca di Italia avrebbe detto al presidente del Consiglio di Amministrazione durante famoso brindisi di fine anno 2013 cioè che la fusione era necessaria per salvare la Bancasciano da una morte certa forse era quello che qualcuno voleva far credere ai soci?
2) Inoltre sembra che nel mese di agosto c.a. il presidente della Bancasciano ha mandato la richiesta di FUSIONE alla Banca di Italia ma i soci sono stati preventivamente interessati del progetto e dei contenuti dello stesso?
3) Visto il progetto già avviato del gruppo paritetico (allegato 2) da parte delle BCC Toscane che considera le fusioni cosa superata, quali sono i veri motivi della fusione della Bancasciano con quella di Montepulciano?
4) Perché i soci , colonna portante della banca, vengono interessati solo e soltanto a cose fatte. Non è questo un atteggiamento da “padre padrone”?
5) Per quale motivo il presidente della Bancasciano ha cambiato idea dato che qualche anno fa sembra abbia detto che si sarebbe dimesso prima di portare la Bancasciano alla fusione?
6) Considerati anche i risultati economici negativi degli ultimi due anni, il Presidente e i Consiglieri della Bancasciano hanno tutti il profilo professionale e di indipendenza richiesto dalla Banca di Italia per dirigere una Banca e soprattutto un evento cosi eccezionale come la fusione?