"Difficile credere che un tale insuccesso sia da ascrivere esclusivamente all’operato del governo giallo-verde"
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SIENA. Da Luca Furiozzi riceviamo e pubblichiamo.
“Fra il 2013 e il 2014 mi venne l’idea di organizzare un seminario elettorale, vale a dire una serie di incontri di formazione per i gruppi del Movimento 5 Stelle sulle procedure relative alle imminenti elezioni amministrative. La cosa funzionò talmente bene che parteciparono non solo tutti i gruppi della provincia di Siena ma anche di altre parti della Toscana e persino di altre regioni. Mi piace pensare che l’affermazione del Movimento 5 Stelle nelle amministrative del 2014 fu anche merito di quella esperienza, che ci consentì di entrare in 16 comuni della provincia con un numero di consiglieri che, se non ricordo male, diventò il più alto di tutta la Toscana.
E’ notizia di questi giorni che i gruppi della provincia di Siena che parteciperanno alle prossime amministrative saranno soltanto 6. Da qui il titolo di questo commento: da 16 a 6. Un bel “meno dieci” tondo tondo! La matematica non mente e descrive un crollo verticale, un vero e proprio fallimento. Annunciato, purtroppo.
Difficile credere che un tale insuccesso sia da ascrivere esclusivamente all’operato del governo giallo-verde che, con tutti i suoi difetti, vince per distacco il confronto con i precedenti governi di affaristi sociopatici e senza scrupoli, sia di destra sia di finta sinistra. Anche se, va detto, cadute di tono come quella sull’impunità concessa a Salvini hanno causato più di un conato di vomito agli attivisti del M5S. A quelli veri, intendo.
Bisogna allora domandarsi se questa caduta rovinosa sia da attribuirsi anche al modo sistematico in cui negli ultimi anni sono stati disarticolati i gruppi locali del M5S, riducendoli a cellule dormienti da attivare a comando, senza alcun controllo effettivo sui contenuti politici e sui “livelli superiori” del Movimento; qualche “coordinatore”, pensando pure di essere simpatico, ci ha voluti definire “bastardi senza gloria”!
Oppure se invece sia l’effetto dell’involuzione autoritaria e padronale del Movimento 5 Stelle del dicembre 2017, quando il movimento dell’ “1 vale 1” è diventato il movimento del capo politico e del principe ereditario. Se non ci credete, andatevi a leggere il nuovo Statuto redatto da un certo Lanzalone e l’atto fondativo della nuova associazione, recentemente pubblicato.
Oppure, se vogliamo limitarci a motivazioni più circoscritte e contingenti, se la colpa non sia anche dei cosiddetti “coordinatori provinciali”, inopinatamente nominati dal livello regionale, i quali hanno coordinato talmente poco e talmente male da tagliare non solo il ramo, ma persino l’albero su cui stanno appesi. Tranne i più furbi: quelli sono già volati altrove, su alberi più alti e redditizi.
In ogni caso, ciò che più addolora è che, per garantire carriere e prebende o anche solo una misera visibilità di nicchia a un pugno di soggetti per lo più sconosciuti, sono stati azzerati interi gruppi di attivisti locali che al contrario hanno battuto con coraggio la strada dell’opposizione civica in contesti che definire avversi è dire poco. Come Siena, e non solo.
E tutto quel Lavoro, tutta quella Politica – le maiuscole non sono a caso – quei piccoli orti di cittadinanza attiva sottratti con le unghie e con i denti al deserto dei partiti e delle massonerie, andranno perduti, insieme alla speranza di quella profonda rivoluzione culturale che Grillo e Casaleggio ci avevano promesso”.