Intervento della candidata Miranda Fuccelli della lista “Il Popolo Toscano-Riformisti 2020”
SIENA. Perché non concedere alla stazione di Chiusi-Chianciano Terme, senza costi aggiuntivi, almeno due fermate al mattino e due alla sera, impegnando a tale servizio soltanto due dei cento convogli che transitano per Chiusi giornalmente?» È la richiesta di Miranda Fuccelli, candidata de “Il Popolo Toscano-Riformisti 2020” unica lista, oltre al Pd, ad appoggiare la conferma a governatore del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
«Non è giusto, non è possibile, non è conveniente – continua la candidata – per le stesse concessionarie Trenitalia e N.T.V. perdere tutte le utenze delle nostre zone quando è possibile concedere almeno alcune fermate giornaliere, in considerazione anche dei flussi estivi verso il centro termale di Chianciano Terme e per servire i numerosi gruppi di aree del vasto territorio che intendono visitare la Expo di Milano».
«Del resto fin dal 1870, la stazione ferroviaria di Chiusi-Chianciano Terme è stata tra le prime funzionanti e la più importante della provincia di Siena. Con la successiva elettrificazione della rete Roma- Firenze del 1936 divenne tra le più importanti della Toscana sia per il servizio viaggiatori che per il trasporto merci. È da sempre il punto fondamentale della linea Chiusi-Siena-Empoli, vicino a Perugia e a tutte le zone limitrofe umbre, oltrechè della Valdichiana, Valdorcia e del Monte Amiata. Con l’entrata in funzione della Direttissima Roma-Firenze queste due grandi città beneficiarono di due percorsi e cioè il tratto nuovo più corto diventato Linea Veloce ed il vecchio tracciato chiamato Linea Lenta. Nella nostra stazione, data la sua importanza riconosciuta dai progettisti e dalla Direzione Generale delle Ferrovie, furono poi costruite le Interconnessioni che erano nientemeno che i binari di accesso da nord nei pressi di Montallese e da sud nei pressi di Città della Pieve Scalo. Queste hanno facilitato e permesso per oltre 25 anni le fermate degli Intercity e dei treni veloci a Chiusi, Orvieto ed Arezzo con grande entusiasmo delle popolazioni per avere ottenuto collegamenti veloci dalle nostre zone con Firenze – Roma – Napoli -Milano. Con l’avvento dell’Alta Velocità era logico e scontato che almeno in parziale sostituzione degli Intercity veloci fossero previste alcune fermate dei nuovi convogli dell’Alta Velocità. Invece, con nostra grande sorpresa, l’Alta Velocità utilizza in via esclusiva i binari della Linea Veloce della Direttissima che furono costruiti per le popolazioni del Lazio e della Toscana e non per la futura Alta Velocità (non prevista negli anni 1975-1980). Di fatto le Ferrovie hanno dirottato nella Linea Lenta tutti gli Intercity rimasti, con enormi danni agli utenti di due regioni».
«Per questo, oggi, avanziamo una richiesta di buon senso che non costa nulla alla collettività e che porterebbe, con alcune semplici fermate, grandi benefici, economici e in termini di servizio per gli utenti. Perché, quindi, realizzare una nuova stazione dell’alta velocità dal costo di milioni e milioni di euro, che tra l’altro non ci sono, quando le forze politiche e le istituzioni, a partire dai Comuni, la Regione Toscana, ma anche le associazioni di categoria e i cittadini possono tutti insieme chiedere e cercare di ottenere collegamenti rapidi con il nord e il sud dell’Italia, senza alcun costo strutturale?».