ROMA. La Cassazione ha depositato la sentenza con cui ha confermato la sanzione di 129mila euro irrogata nell’agosto 2013 dalla Banca d’Italia all’ex componente del cda del Monte dei Paschi, Turiddo Campaini, in relazione all’operazione Fresh. Si tratta dell’aumento di capitale da 950 milioni di euro per l’acquisizione di Banca Antonveneta. Campaini si era dimesso da vicepresidente della banca nel dicembre 2012.
La Seconda sezione civile ha respinto il ricorso del presidente onorario di Unicoop Firenze (a capo della cooperativa per 40 anni), contro la sentenza della Corte di appello di Roma. La responsabilità del manager è stata accertata da Via Nazionale per “mancate comunicazioni all’organo di vigilanza ed errate segnalazioni di vigilanza, mancato rispetto del requisito patrimoniale minimo complessivo a livello consolidato, inosservanza delle forme tecniche dei bilanci”.
Campaini aveva sostenuto di essere privo di deleghe operative, così da non poter avere un quadro chiaro di quanto sarebbe avvenuto.
Per la Corte, il giudice di secondo grado ha giustamente statuito che il dovere dell’amministratore privo di delega di attivarsi sorge alla presenza di “un segnale di pericolo o di sintomi di patologia nelle operazioni da compiere”, cioè “indici rilevatori, di segnali perspicui e peculiari del fatto illecito posto in essere o che sta per essere posto in essere dagli amministratori operativi”.
…”due circostanze – sottolinea la Corte – avrebbero dovuto allertare il componente del cda non titolare di deleghe […] ad esercitare in maniera pregnante il potere ispettivo interno, richiedendo dettagliate informazioni: in primo luogo la natura strategica dell’operazione Fresh; in secondo luogo le comunicazioni eccessivamente sintetiche fornite dagli organi delegati”.