Il commento del gruppo di centrodestra alla vicenda Mps

SIENA. Fratelli d’Italia, rispetto alle recenti vicende della banca MPS, deve riconoscere alla dottoressa Mansi una perfetta coerenza con quanto dichiarato e promesso in seno commissione affari generali e ai capi groppo dei gruppi consiliari.
Pareva che tutto fosse stato oramai risolto con la vittoria dei perdenti; nulla più c’era da fare, il titolo della banca stava precipitando, urgente la restituzione del debito verso lo Stato Italiano, e sembrava dato per certo che la fondazione MPS fosse ormai destinata alla sua inesorabile scomparsa.
Dopo una sequela di assurde e poco credibili informazioni e una continua quanto inutile rissa a mezzo stampa, ma solo da parte di chi non poteva esimersi dalle proprie responsabilità, e che, con tanta fantasia e poco onore cercava di scaricare le colpe verso altri, finalmente si è palesata una guida seria ed autorevole della Fondazione, cosa che in passato e’ sempre mancata; l’audizione in commissione di venerdì tredici dicembre scorso lo
In quell’occasione, abbiamo ascoltato situazioni inedite, assolutamente sconosciute per la maggior parte dei cittadini senesi, abbiamo potuto apprendere la conoscenza dei fatti accaduti, e compreso la debolezza della precedente Fondazione, che agiva praticamente solo su comando altrui, un padrone della banca ma che, di fatto, non lo era. Abbiamo anche capito la responsabilità dei soggetti di un passato prossimo: il presidente della Provincia di Siena; del sindaco di Siena, veri responsabili di nomine con il solo valore di essere asserviti al loro potere di controllo su tutto.
Abbiamo anche appreso l’arroganza di chi ha deciso che la banca MPS non dovrebbe più avere un socio che la controlla, come avrebbe dovuto fare in passato la fondazione stessa: da qui la chiara volontà del presidente e il direttore della Banca decisi a far scomparire la banca dalla piazza di Siena.
Infine abbiamo anche appreso che i giochi erano già fatti, ma che non avevano fatto bene i conti con la realtà. La dottoressa Mansi, in quell’occasione, con molta serenità ebbe ad affermare che nessun gioco sarebbe stato possibile senza il consenso anche della fondazione, e che tutta l’urgenza per l’aumento di capitale non fosse così indispensabile.
Abbiamo visto i fatti e ascoltati i commenti, e abbiamo riletto le paure di chi non avrà mai coraggio, esempio ne è il presidente della provincia, che dopo la mancata assemblea dei soci, ha ripetuto i suoi soliti bla, bla, del tipo attendista; sia chiaro che proprio il presidente Bezzini appartiene a quel passato che mai è stato capace di costruire una pietanza degna di questo nome.
Rispetto a quanto accaduto alla scorsa assemblea dei soci Mps, vorremmo sommessamente dire che una sintesi tra fondazione e banca era comunque auspicabile , data l’assenza di “piani b”; diamo atto alla Fondazione di averci provato ma di aver trovato un muro innanzi.
Fratelli d’Italia, il direttivo provinciale e il gruppo consiliare per la prima volta sono schierati a sostegno dell’azione del presidente della fondazione MPS, e come già gli dicemmo durante la riunione del tredici dicembre, saremo con lei fin quando come ha già dimostrato, manterrà le promesse fatte.