Sono state presentate nel corso di un living lab
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SIENA. Un network permanente tra operatori turistici ed enogastronomici. Un evento dedicato all’orienteering, lo sviluppo di nuovi servizi di mobilità sostenibile ed una comunicazione a supporto non convenzionale, attraverso lo storytelling a fumetti. Sono alcune delle azioni per la valorizzazione del sistema ricettivo lungo la via Francigena Toscana suggerite dagli imprenditori del settore. In particolare, da quelli partecipanti al “Living lab<http://www.confesercenti.
Promosso da Confesercenti, Fondazione Sistema Toscana e Vetrina Toscana, il Living lab è “uno strumento innovativo per raccogliere input dal basso”, secondo la definizione del presidente regionale di Confesercenti, Nico Gronchi: ha proposto innovativi spunti per la valorizzazione di uno degli asset emergenti della Toscana come destinazione turistica, ovvero la Francigena. Le proposte sono state presentate ieri (13 aprile) a Siena<http://www.
Per mettere a frutto queste e le altre proposte elaborate, i partecipanti al Living lab hanno suggerito l’attivazione di una rete permanente di contatto tra operatori turistici e gastronomici per lo sviluppo di prodotti e servizi integrati,. Del resto, le imprese potenzialmente interessate sono molte: nei 39 comuni attraversati in Toscana dalla Via sono attive 2700 ricettive, 5500 ristorative oltre a centinaia di vinicole lungo 6 Strade del vino: “sono tutti attrattori complementari della Francigena” ha evidenziato il direttore del Centro Studi Turistici Alessandro Tortelli.
Tutti operatori che, al pari delle istituzioni, secondo l’Assessore regionale al Turismo Stefano Ciuoffo sono ora ad un bivio: “possiamo investire per gestire le criticità che portano i grandi flussi turistici, oppure prenderli così come vengono. Ma la soluzione all’overtourism non sono i tornelli, bensì la sollecitazione ad alzare la qualità dell’offerta. La Francigena sta rappresentando un modello di produzione turistica omogenea, e potenzialmente ce ne sono molti altri: dalle terme al cicloturismo o alla neve. Estendere questo modo di agire può premiare la voglia di darsi da fare dei nostri giovani che cercano lavoro. Ma la prima attitudine per chi vuol investire in questo senso deve essere la passione dell’accoglienza”.