di Alessandra Siotto
SIENA. “Non bisogna rinunciare ad un progetto di cambiamento del paese, ormai la destra italiana offre solo protezioni a paure che alimenta: il Pd non è nato solo per affrontare le elezioni, ma è nato proprio per un progetto di cambiamento del paese. Il percorso verso le primarie del 25 ottobre ci servirà esattamente per raccogliere le idee e le energie che ci faranno condurre e vincere questa battaglia di cambiamento”. Queste le prime parole pronunciate a Siena da Dario Franceschini, segretario del Partito democratico, che è arrivato questa mattina (16 settembre) nella città del Palio, per un incontro in vista delle primarie del partito.
Un nutrito gruppo di sostenitori ha accolto Franceschini in Piazza del Campo, prima della sua partenza alla volta dell'azienda Vannini di Castellina Scalo, per un incontro con i lavoratori che hanno occupato la fabbrica, temendo per il proprio posto di lavoro.
Il governo. “La nostra priorità – ha affermato Franceschini – deve essere quella di occuparsi dei problemi del paese perché ci sono migliaia di imprese e centinaia di migliaia di persone che sono ai confini della paura e della disperazione e che sono ignorate dalla grande comunicazione e dal governo. Il governo sembra avere come unico progetto quello di aspettare la ripresa mondiale, dicendo alle imprese e alle persone: 'fino a quando arriverà la ripresa economica, vedete di cavarvela in qualche modo'. Ci sono imprese, famiglie e lavoratori che non possono farcela ad aspettare la fine della crisi e devono vedere il governo che mette in campo delle misure per fronteggiare l'emergenza”.
“Quelli che salgono sulle gru o sui tetti dei provveditorati – ha aggiunto il leader del Pd – lo fanno perché voglio che qualcuno si occupi di loro, ma lo fanno anche per far sapere semplicemente che ci sono. Abbiamo visto che controllare la comunicazione significa accendere i riflettori quando bisogna farsi vedere, stravolgendo i palinsesti televisivi, rinviando una trasmissione, andando in prima serata, facendo tutto quello che serve, anche a costo di trasformare le vicende del terremoto in uno show mediatico. Invece, quando le cose non si devono vedere, i riflettori si spengono. Se si continua così inevitabilmente cresceranno le tensioni sociali e siccome noi, pur essendo all'opposizione, vogliamo che non ci siamo tensioni sociali in questo autunno, continuiamo a dire che l'unico modo è risolvere i problemi e mettere in campo risorse”.
A proposito di Berlusconi, rispondendo ad una domanda riguardo alla trasmissione televisiva a Porta a Porta, il segretario del Pd ha affermato: “è privo di argomenti, ormai, è un uomo nervoso e impaurito”.
Le primarie. “Le primarie – ha dichiarato Franceschini – sono una grande prova di maturità; il principio è lo stesso delle primarie americane, dove i candidati si scontrano e si confrontano e poi sostengono tutti quello che ha vinto; noi non eleggiamo il presidente degli Stati Uniti, ma ci sarà un confronto vero, sui problemi del partito, su come l'abbiamo in mente”. “Chiunque vinca – ha aggiunto – avrà il sostegno degli altri candidati: dopo le primarie il partito ricostruirà subito la sua unità. Questo percorso non è pieno di lacerazioni, ma è un confronto vero. Sarà un congresso aperto, in cui ci confronteremo sulle cose che vogliamo fare per il futuro”.
“C'è grande mobilitazione – ha detto il segretario – sia di militanti ed iscritti che di elettori. Sono tutte persone che capiscono che abbiamo di fronte una sfida che non riguarda solo il Pd, ma riguarda il paese, la possibilità di avere un'opposizione che faccia bene il proprio mestiere e si prepari a vincere e a sconfiggere la destra in Italia”.
Il Partito Democratico. “Vorrei – ha spiegato Franceschini – che non si tornasse indietro rispetto all'idea di un partito aperto, che usa la forza degli iscritti e dei militanti, dei circoli e delle sezioni, ma che non ha nessuna paura di aggiungere a questo la forza degli elettori, che non sono degli estranei, ma i nostri azionisti”.
“Vorrei – ha proseguito – che non si tornasse indietro rispetto all'idea di un partito che rispetta le diversità, sapendo che al suo interno c'è una sinistra, ma ci sono i moderati, ci sono i laici e i cattolici, ci sono le forze di tradizione socialista, gli ambientalisti, i cattolici democratici, i liberal. C'è una pluralità di posizioni che è la forza del nostro partito: quelle differenze che sono state per tanto tempo motivo di divisione tra di noi, invece diventano il modo di arricchire un percorso comune; nessuna delle nostre identità precedenti deve prevalere sulla altre”.
“La mozione che mi sostiene – ha aggiunto il segretario – come quella che sostiene Agostino Fragai (ndr: candidato a segretario del Pd per la regione Toscana ), ha questa pluralità di posizioni; fare la sintesi tra le posizioni e alla fine trasformarle in una linea politica precisa del partito, è la sfida più bella e più affascinante del Pd”.
Il segretario del PD ha poi visitati alVannini Metalli. Clicca qui per leggere la nota stampa
SIENA. “Non bisogna rinunciare ad un progetto di cambiamento del paese, ormai la destra italiana offre solo protezioni a paure che alimenta: il Pd non è nato solo per affrontare le elezioni, ma è nato proprio per un progetto di cambiamento del paese. Il percorso verso le primarie del 25 ottobre ci servirà esattamente per raccogliere le idee e le energie che ci faranno condurre e vincere questa battaglia di cambiamento”. Queste le prime parole pronunciate a Siena da Dario Franceschini, segretario del Partito democratico, che è arrivato questa mattina (16 settembre) nella città del Palio, per un incontro in vista delle primarie del partito.
Un nutrito gruppo di sostenitori ha accolto Franceschini in Piazza del Campo, prima della sua partenza alla volta dell'azienda Vannini di Castellina Scalo, per un incontro con i lavoratori che hanno occupato la fabbrica, temendo per il proprio posto di lavoro.
Il governo. “La nostra priorità – ha affermato Franceschini – deve essere quella di occuparsi dei problemi del paese perché ci sono migliaia di imprese e centinaia di migliaia di persone che sono ai confini della paura e della disperazione e che sono ignorate dalla grande comunicazione e dal governo. Il governo sembra avere come unico progetto quello di aspettare la ripresa mondiale, dicendo alle imprese e alle persone: 'fino a quando arriverà la ripresa economica, vedete di cavarvela in qualche modo'. Ci sono imprese, famiglie e lavoratori che non possono farcela ad aspettare la fine della crisi e devono vedere il governo che mette in campo delle misure per fronteggiare l'emergenza”.
“Quelli che salgono sulle gru o sui tetti dei provveditorati – ha aggiunto il leader del Pd – lo fanno perché voglio che qualcuno si occupi di loro, ma lo fanno anche per far sapere semplicemente che ci sono. Abbiamo visto che controllare la comunicazione significa accendere i riflettori quando bisogna farsi vedere, stravolgendo i palinsesti televisivi, rinviando una trasmissione, andando in prima serata, facendo tutto quello che serve, anche a costo di trasformare le vicende del terremoto in uno show mediatico. Invece, quando le cose non si devono vedere, i riflettori si spengono. Se si continua così inevitabilmente cresceranno le tensioni sociali e siccome noi, pur essendo all'opposizione, vogliamo che non ci siamo tensioni sociali in questo autunno, continuiamo a dire che l'unico modo è risolvere i problemi e mettere in campo risorse”.
A proposito di Berlusconi, rispondendo ad una domanda riguardo alla trasmissione televisiva a Porta a Porta, il segretario del Pd ha affermato: “è privo di argomenti, ormai, è un uomo nervoso e impaurito”.
Le primarie. “Le primarie – ha dichiarato Franceschini – sono una grande prova di maturità; il principio è lo stesso delle primarie americane, dove i candidati si scontrano e si confrontano e poi sostengono tutti quello che ha vinto; noi non eleggiamo il presidente degli Stati Uniti, ma ci sarà un confronto vero, sui problemi del partito, su come l'abbiamo in mente”. “Chiunque vinca – ha aggiunto – avrà il sostegno degli altri candidati: dopo le primarie il partito ricostruirà subito la sua unità. Questo percorso non è pieno di lacerazioni, ma è un confronto vero. Sarà un congresso aperto, in cui ci confronteremo sulle cose che vogliamo fare per il futuro”.
“C'è grande mobilitazione – ha detto il segretario – sia di militanti ed iscritti che di elettori. Sono tutte persone che capiscono che abbiamo di fronte una sfida che non riguarda solo il Pd, ma riguarda il paese, la possibilità di avere un'opposizione che faccia bene il proprio mestiere e si prepari a vincere e a sconfiggere la destra in Italia”.
Il Partito Democratico. “Vorrei – ha spiegato Franceschini – che non si tornasse indietro rispetto all'idea di un partito aperto, che usa la forza degli iscritti e dei militanti, dei circoli e delle sezioni, ma che non ha nessuna paura di aggiungere a questo la forza degli elettori, che non sono degli estranei, ma i nostri azionisti”.
“Vorrei – ha proseguito – che non si tornasse indietro rispetto all'idea di un partito che rispetta le diversità, sapendo che al suo interno c'è una sinistra, ma ci sono i moderati, ci sono i laici e i cattolici, ci sono le forze di tradizione socialista, gli ambientalisti, i cattolici democratici, i liberal. C'è una pluralità di posizioni che è la forza del nostro partito: quelle differenze che sono state per tanto tempo motivo di divisione tra di noi, invece diventano il modo di arricchire un percorso comune; nessuna delle nostre identità precedenti deve prevalere sulla altre”.
“La mozione che mi sostiene – ha aggiunto il segretario – come quella che sostiene Agostino Fragai (ndr: candidato a segretario del Pd per la regione Toscana ), ha questa pluralità di posizioni; fare la sintesi tra le posizioni e alla fine trasformarle in una linea politica precisa del partito, è la sfida più bella e più affascinante del Pd”.
Il segretario del PD ha poi visitati alVannini Metalli. Clicca qui per leggere la nota stampa