Mediobanca smentisce di aver ricevuto dalla Fondazione mandato a vendere

di Red
SIENA. Dopo essere andato anche in asta di volatilità per eccesso di ribasso, il titolo MPS non riesce a recuperare terreno dai minimi intraday a 0,3146 euro (ora scende del 3,12% a 0,3256 euro). Non è stata sufficiente la smentita di Mediobanca che ha negato il tentativo di collocamento in sordina di azioni MPS e quella della Fondazione senese che ha negato di esserne la venditrice. “Non ci sono attività di collocamento di azioni MPS da parte di Mediobanca”, ha detto una portavoce. Ricordiamo che la Fondazione controlla quasi il 46% del capitale ordinario della banca senese e sta negoziando con le banche creditrici una ristrutturazione di 1,1 miliardi di debito garantito dalla sua quota in Rocca Salimbeni.
Stamani alcuni trader avevano riportato rumors di un eventuale collocamento di un pacchetto di azioni dell’istituto senese, citando come venditore proprio Mediobanca. Tuttavia, come dichiarato in commissione Finanze della Camera dal sottosegretario al Tesoro, Vieri Ceriani, “il 4% del capitale di MPS è passato di mano negli ultimi tempi è stato acquisito da 42 diversi intermediari, ognuno dei quali al massimo ha preso lo 0,6% del capitale”. Prosegue la risposta del sottosegretario alla interrogazione fatta dal deputato leghista Maurizio Fugatti così: “Pertanto, a fronte di un intermediario attivo in vendita per quantitativi rilevanti, gli acquisti risultano frammentati su diversi intermediari per quote non significative rispetto al capitale. Tuttavia, potrebbe risultare possibile quanto rappresentato nell’interrogazione in merito all’ingresso nel capitale di Banca MPS di più investitori istituzionali con quote complessivamente superiori all’1%, qualora abbiano operato in concreto sul mercato con diversi intermediari” confermando come fonte d’informazione la stessa Consob.
In queste ore si sta svolgendo un Consiglio di Amministrazione per cooptare Mario Delfini, sostituto di Francesco Gaetano Caltagirone. In arrivo anche la cessione di alcune controllate, tra cui Biverbanca e la filiale francese Montepaschi Banque.