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SIENA. Si è aperto oggi (10 giugno), di fronte ad oltre 600 partecipanti e 60 giornalisti, il 21° Congresso Nazionale delle Fondazioni di Origine Bancaria e delle Casse di Risparmio Spa, organizzato a Siena dall’Acri, l’associazione che rappresenta entrambe queste realtà, attori importanti della vita sociale ed economica del Paese. L’appuntamento congressuale, che ha cadenza triennale, per quest’edizione è dedicato al tema “Identità, radici del futuro”, volto a valorizzare il radicamento territoriale di Fondazioni e Casse e la loro piena adesione a un’identità storica, statutaria e operativa che ne segna il ruolo ai fini della crescita civile ed economica dell’Italia.
"Il ruolo delle Fondazioni di origine bancaria – ha detto il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti – è oggi quello di preziosa “infrastruttura immateriale” di un sistema economico e sociale pluralistico, che non attribuisce esclusivamente all’amministrazione pubblica la responsabilità di perseguire il benessere comune; al contrario, afferma, nella pratica, il principio di sussidiarietà e dunque l’opportunità che soggetti diversi, anche utilizzando approcci e filosofie differenti, contribuiscano ad affrontare e a risolvere i problemi di tutti… In questo senso, la presenza di fondazioni private di dimensioni significative, come sono le Fondazioni di origine bancaria, contribuisce a colmare una lacuna rilevante sia del nostro sistema sociale – completando la struttura di un settore non profit cresciuto rapidamente negli ultimi anni e investito di sempre maggiori responsabilità entro i sistemi culturali, di istruzione e di welfare del nostro Paese – sia del sistema economico, dove le Fondazioni possono svolgere un importante ruolo per lo sviluppo, come loro assegnato dalla Ciampi (legge delega n. 461 del 1998) che, con il successivo decreto applicativo (n. 153/99), ne ha chiarito, al riguardo, l’identità e la funzione".
Uno sguardo anche alla recente crisi e alle ripercussioni sull'operato degli enti.
Uno sguardo anche alla recente crisi e alle ripercussioni sull'operato degli enti.
"La recente verifica condotta dall’Autorità di Vigilanza sulle Fondazioni, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per accertare quale fosse stato l’impatto della crisi finanziaria sui patrimoni delle Fondazioni e come gli amministratori avessero usato la loro piena autonomia gestionale – ha ricordato Guzzetti – ha potuto accertare che la gestione dei patrimoni è avvenuta nel rispetto dei criteri fissati dalla Ciampi: diversificare il rischio, non investire in prodotti speculativi e rischiosi, generare con continuità nel tempo entrate per svolgere la propria missione". E ha sottolineato: "Abbiamo dato una buona prova, come amministratori responsabili, di correttezza, di saggezza e di lungimiranza".
"La presenza delle Fondazioni nell’azionariato delle banche – ha aggiunto Guzzetti – è, e continuerà ad essere, caratterizzata da comportamenti che, soprattutto nella crisi finanziaria attuale, consentono alle banche partecipate di svolgere la loro attività a sostegno dell’economia reale. Le Fondazioni hanno già dato prova di grande responsabilità: non hanno esitato a sottoscrivere gli aumenti di capitale resisi necessari per sostenere la solidità patrimoniale delle banche; ritengono che debbano essere utilizzati i bond messi a disposizione dal Ministro dell’Economia in funzione di una maggiore liquidità da parte delle banche per finanziare il sistema delle imprese italiane; non hanno creato problemi per il mancato pagamento dei dividendi, sempre a favore del rafforzamento delle banche di cui sono azioniste. Peraltro auspichiamo che i nostri investimenti tornino ad essere remunerati, al fine di poter disporre di mezzi adeguati a finanziare le attività filantropiche. Anche in futuro faremo la nostra parte, e la faremo fino in fondo: continuando a comportarci come investitori istituzionali che non interferiscono nella gestione della banca".
"Sul fronte specifico delle Casse di Risparmio Spa – ha sottolineato Guzzetti – nella crisi presente è stata provvida la decisione del Parlamento di rimuovere la norma che obbligava anche le Fondazioni con patrimonio netto contabile non superiore a 200 milioni di euro, oppure operanti prevalentemente in regioni a statuto speciale, a dismettere il controllo delle rispettive Casse Spa. Oggi queste Casse stanno operando positivamente a sostegno dell’economia produttiva dei loro territori e delle famiglie".
"Le banche italiane non hanno eredità pesanti nei loro bilanci – ha detto molto chiaramente Guzzetti -. Dunque possono, e vogliono – lo sottolineo – dare il proprio contributo sostanziale alla ripresa del Paese, finanziando le famiglie e le imprese… Come richiesto dal Governatore Draghi, un adeguamento al livello di altri grandi stati europei del tasso di deducibilità fiscale delle svalutazioni dei crediti (in Italia oggi è pari allo 0,3% dei prestiti complessivi; la parte eccedente viene rateizzata in 18 anni) senz’altro aiuterebbe"
"Nonostante le difficoltà, stiamo pianificando i nostri progetti in modo da non penalizzare le due linee principali di intervento: le attività di sussidiarietà sociale – quali i progetti di integrazione sociale e di sostegno per le persone più a rischio di emarginazione, come gli immigrati, gli anziani, i disabili, i giovani che vivono nelle periferie degradate – con l’obiettivo di dare un contributo al mantenimento della pace sociale, e quelle più direttamente funzionali allo sviluppo: in particolare la ricerca scientifica avanzata, sulla quale le Fondazioni stanno facendo importanti sforzi, con eccellenti risultati, non ultimo di contribuire a contrastare la cosiddetta “fuga dei cervelli” creando occasioni occupazionali per alti profili professionali. Inoltre – ha aggiunto Guzzetti – un contributo in questo senso lo diamo anche attraverso l’utilizzo di una parte dei nostri patrimoni per investimenti a sostegno dello sviluppo economico e sociale del Paese. Parlo di investimenti in infrastrutture, in iniziative di promozione dell’economia locale, spesso a fianco degli Enti locali nelle public utility, o a livello nazionale e in modo coordinato, come è avvenuto con l’acquisto del 30% del capitale della Cassa Depositi e Prestiti Spa da parte di 66 Fondazioni".
Nella seconda parte del suo intervento il Presidente dell’Acri ha ricordato che nella Mozione finale del Congresso svoltosi a Bolzano tre anni fa vennero espresse con forza alcune sollecitazioni: l’abolizione della limitazione del 30% del voto delle Fondazioni alle assemblee delle banche conferitarie; la revisione del Titolo II del Libro I del Codice Civile; il miglioramento del trattamento fiscale delle Fondazioni.
"La norma della limitazione del 30% del voto delle Fondazioni alle assemblee delle banche conferitarie è stata opportunamente abolita dal Parlamento – ha segnalato –,– ha aggiunto Guzzetti – sono in corso di presentazione proposte legislative che chiediamo vengano esaminate dal Parlamento. L’attesa delle nostre Fondazioni è che, con la riforma della disciplina delle persone giuridiche private, esse siano naturalmente ricomprese nel corpo unico proprio degli enti non lucrativi di cui al Titolo II del Libro I del Codice Civile, superando così definitivamente la specialità giuridica di Fondazioni di origine bancaria".
mentre i tentativi di riforma del Codice Civile non hanno raggiunto il traguardo sperato nella passata legislatura, nonostante fosse stata elaborata una proposta del Mef alla quale abbiamo attivamente collaborato. Nell’attuale legislatura
Riguardo al trattamento fiscale delle Fondazioni, Guzzetti ha ribadito che è più oneroso che negli altri Paesi europei; ma che purtroppo, finora, i tentativi e le iniziative dell’Acri per un miglioramento della situazione a vantaggio anche di tutti gli altri enti non profit non hanno sortito un esito positivo.
"Sul fronte specifico delle Casse di Risparmio Spa – ha sottolineato Guzzetti – nella crisi presente è stata provvida la decisione del Parlamento di rimuovere la norma che obbligava anche le Fondazioni con patrimonio netto contabile non superiore a 200 milioni di euro, oppure operanti prevalentemente in regioni a statuto speciale, a dismettere il controllo delle rispettive Casse Spa. Oggi queste Casse stanno operando positivamente a sostegno dell’economia produttiva dei loro territori e delle famiglie".
"Le banche italiane non hanno eredità pesanti nei loro bilanci – ha detto molto chiaramente Guzzetti -. Dunque possono, e vogliono – lo sottolineo – dare il proprio contributo sostanziale alla ripresa del Paese, finanziando le famiglie e le imprese… Come richiesto dal Governatore Draghi, un adeguamento al livello di altri grandi stati europei del tasso di deducibilità fiscale delle svalutazioni dei crediti (in Italia oggi è pari allo 0,3% dei prestiti complessivi; la parte eccedente viene rateizzata in 18 anni) senz’altro aiuterebbe"
"Nonostante le difficoltà, stiamo pianificando i nostri progetti in modo da non penalizzare le due linee principali di intervento: le attività di sussidiarietà sociale – quali i progetti di integrazione sociale e di sostegno per le persone più a rischio di emarginazione, come gli immigrati, gli anziani, i disabili, i giovani che vivono nelle periferie degradate – con l’obiettivo di dare un contributo al mantenimento della pace sociale, e quelle più direttamente funzionali allo sviluppo: in particolare la ricerca scientifica avanzata, sulla quale le Fondazioni stanno facendo importanti sforzi, con eccellenti risultati, non ultimo di contribuire a contrastare la cosiddetta “fuga dei cervelli” creando occasioni occupazionali per alti profili professionali. Inoltre – ha aggiunto Guzzetti – un contributo in questo senso lo diamo anche attraverso l’utilizzo di una parte dei nostri patrimoni per investimenti a sostegno dello sviluppo economico e sociale del Paese. Parlo di investimenti in infrastrutture, in iniziative di promozione dell’economia locale, spesso a fianco degli Enti locali nelle public utility, o a livello nazionale e in modo coordinato, come è avvenuto con l’acquisto del 30% del capitale della Cassa Depositi e Prestiti Spa da parte di 66 Fondazioni".
Nella seconda parte del suo intervento il Presidente dell’Acri ha ricordato che nella Mozione finale del Congresso svoltosi a Bolzano tre anni fa vennero espresse con forza alcune sollecitazioni: l’abolizione della limitazione del 30% del voto delle Fondazioni alle assemblee delle banche conferitarie; la revisione del Titolo II del Libro I del Codice Civile; il miglioramento del trattamento fiscale delle Fondazioni.
"La norma della limitazione del 30% del voto delle Fondazioni alle assemblee delle banche conferitarie è stata opportunamente abolita dal Parlamento – ha segnalato –,– ha aggiunto Guzzetti – sono in corso di presentazione proposte legislative che chiediamo vengano esaminate dal Parlamento. L’attesa delle nostre Fondazioni è che, con la riforma della disciplina delle persone giuridiche private, esse siano naturalmente ricomprese nel corpo unico proprio degli enti non lucrativi di cui al Titolo II del Libro I del Codice Civile, superando così definitivamente la specialità giuridica di Fondazioni di origine bancaria".
mentre i tentativi di riforma del Codice Civile non hanno raggiunto il traguardo sperato nella passata legislatura, nonostante fosse stata elaborata una proposta del Mef alla quale abbiamo attivamente collaborato. Nell’attuale legislatura
Riguardo al trattamento fiscale delle Fondazioni, Guzzetti ha ribadito che è più oneroso che negli altri Paesi europei; ma che purtroppo, finora, i tentativi e le iniziative dell’Acri per un miglioramento della situazione a vantaggio anche di tutti gli altri enti non profit non hanno sortito un esito positivo.
Guzzetti ha poi illustrato alcuni fronti di maggior impegno delle Fondazioni per i prossimi anni, in primis l’housing sociale. "La sperimentazione di singole Fondazioni in questo campo – ha detto – ci ha consentito di offrire al Governo la proposta di un piano nazionale di edilizia sociale che realizzerà nei prossimi anni 20.000 alloggi da dare in locazione a canoni ridotti del 40-50% a studenti universitari, anziani, giovani coppie, lavoratori a basso reddito, immigrati con un posto di lavoro. Come ha detto in più occasioni il Ministro Tremonti, e ribadisco: questi alloggi si realizzeranno con il fondo nazionale promosso da Cdp Spa e i fondi regionali e locali che, su iniziative delle Fondazioni, si stanno realizzando in alcune regioni. Inoltre, è importante segnalare che questi alloggi saranno gestiti da soggetti non profit, secondo logiche che favoriscano la formazione di comunità coese e aperte".
Un altro fronte continuerà ad essere quello della ricerca scientifica, per la quale Guzzetti, fra l’altro, ha rilanciato la proposta avanzata in un recente convegno dal Presidente della Banca Monte Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, di costituire un “tavolo” con il Governo (in particolare il Mef e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), le università, le banche e le Fondazioni, al fine di definire le priorità strategiche per la ricerca in Italia, mettendo a frutto anche quella capacità di lavorare in rete che le Fondazioni hanno sviluppato in questi anni.
Sul fronte dell’arte e cultura, infine, tradizionalmente il primo settore di intervento delle Fondazioni, verrà realizzato un progetto collettivo davvero importante: l’intero patrimonio artistico delle Fondazioni di origine bancaria sarà messo in rete, consentendone la fruizione pubblica.
Infine, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, che era presente in qualità di relatore al 21° Congresso, Giuseppe Guzzetti ha dato atto che in questi ultimi anni tra il Mef e le Fondazioni si è instaurato un clima di reciproco rispetto e di fiducia. "Do atto che questo rispetto e questa fiducia ci sono stati – ha detto -; per tre anni abbiamo potuto lavorare con tranquillità e senza alcuna indebita interferenza, riscuotendo il consenso e l’apprezzamento delle nostre comunità".
Infine, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, che era presente in qualità di relatore al 21° Congresso, Giuseppe Guzzetti ha dato atto che in questi ultimi anni tra il Mef e le Fondazioni si è instaurato un clima di reciproco rispetto e di fiducia. "Do atto che questo rispetto e questa fiducia ci sono stati – ha detto -; per tre anni abbiamo potuto lavorare con tranquillità e senza alcuna indebita interferenza, riscuotendo il consenso e l’apprezzamento delle nostre comunità".
Domani (11 giugno), i lavori del 21° Congresso Nazionale delle Fondazioni di Origine Bancaria e delle Casse di Risparmio Spa continuano. Intervengono: Michele Gremigni, presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e vicepresidente dell’Acri; Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei – Conferenza Episcopale Italiana; Giuseppe Mussari, presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa; Chris De Noose, presidente del Comitato di Direzione del Gruppo Europeo e dell’Istituto Mondiale delle Casse di Risparmio; Giovanni Berneschi, presidente della Banca Carige Spa e vicepresidente dell’Abi; Alfredo Santini, presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara Spa; Antonio Patuelli, presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna Spa e vicepresidente dell’Acri; Camillo Venesio, presidente dell’Assbank; Corrado Faissola, presidente dell’Abi. Conclude i lavori il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti.
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