di Augusto Mattioli
SIENA. Utili in crescita per la fondazione Montepaschi che ha chiuso il consuntivo del 2007 con un avanzo di 401,33 milioni di euro il bilancio consuntivo 2007 ,–che stamani è stato ufficialmente illustratp dal presidente, Gabriello Mancini, presenti anche il presidente della banca Giuseppe Mussari (che sarà a Madrid per seguire le final four della Mens Sana) e il direttore generale Luigi Vigni. Un risultato in crescita, rispetto al 2006, del 51,27 per cento. Il patrimonio netto contabile sfiora i 5,389 miliardi, quasi il doppio rispetto al primo esercizio amministrativo del 1996, mentre l'attivo totale è di 6,8 miliardi. La partecipazione della Fondazione nella Banca Mps costituisce il 35,6 per cento del patrimonio complessivo al netto dell'avanzo e il 30,1 per cento del capitale investito. Un risultato che consente alla fondazione senese di poter disporre di 222,4 milioni euro contro i 172,4 del 2006, per le proprie attività istituzionali. Di cui 155 andranno a progetti di terzi, 46 a progetti propri, 21,4 saranno divisi, in parti uguali tra i fondi regionali del volontariato e il Progetto sud dell'Acri e del Terzo settore. 38 milioni inoltre andranno a reintegrare il fondo di stabilizzazione delle erogazioni che era stato utilizzato lo scorso anno. "Il nostro – ha detto Gabriello Mancini – è un bilancio redatto con criteri estremamente misurati e prudenti. Un bilancio realistico". Mancini al termine della sua relazione ha risposto anche ad alcune domande dei giornalisti su una serie di temi.
Operazione Antonveneta. Riguardo all’operazione di acquisizione della banca veneta Mancini ha detto che da parte della fondazione c’è “disponibilità piena e collaborazione"con i vertici Banca Montepaschi. "E' importante – ha sottolineato – ciò che stanno facendo ed è nostro dovere di azionisti sostenere l'azienda". Un sostegno che si concretizzerà sottoscrivendo nei prossimi giorni l l'aumento di capitale di 2,9 miliardi di euro.
Nessuna preoccupazione per cambio di maggioranza politica a Roma. “Nessuna preoccupazione da parte della fondazione – ha detto Mancini – sul cambio cambio della maggioranza politica nel nostro paese. Prendiamo atto della volontà popolare", ha sottolineato. "In passato ci sono stati rapporti corretti con il Ministro del Tesoro, Padoa Schioppa, ma anche con la commissione finanze, rapporti di collaborazione e di dialogo. Penso che ci sarà la stessa disponibilità anche da parte della nuova maggioranza".
"Credo che il nuovo governo – ha aggiunto Luca Bonechi, vicepresidente della fondazione senese – abbia tanti problemi da risolvere a cui penso debba dare la priorità. Il sistema delle fondazioni funziona. E la nostra fondazione è una macchina veloce, solida ed economica che opera con poche risorse. Credo non ci sia nulla da temere. Da parte nostra c'e' grande serenità e tranquillità. Non penso – ha concluso Bonechi – che ci siano motivi per Tremonti di occuparsi di noi. Semmai occorre creare le condizioni per un miglioramento delle risorse".
Il futuro di Gabriello Mancini e altri gossip politici. Al presidente della Fondazione sono stati richiesti chiarimenti sulle voci che lo indicano come futuro presidente della Provincia. Mancini è stato abbastanza nel vago sul tema. "A Dio piacendo, fino al 31 luglio del 2009 sono qui. Credo – ha detto – che si debbano concepire gli incarichi pubblici come un momento di servizio e disponibilità verso la comunità Però certi risultati elettorali dimostrano che non sempre riciclare da risultati sperati, anche se io non ho mai fatto il presidente della Provincia, Sarei nuovo. Ma ci sono anche gli anni che pesano. Non poniamo limiti, ma non si può pensare ad impegni per tutte le stagioni”.
Nel dopo-presentazione non è mancato anche qualche gossip politico. Fabio Ceccherini presidente della Provincia, potrebbe andare alla presidenza della Regione che ad un esponente senese non è mai toccata, mentre Luca Bonechi potrebbe essere promosso alla presidenza della Fondazione. E già si fanno anche i nomi per chi succederà a Cenni alla guida del comune di Siena. Si parla del deputato senese Franco Ceccuzzi ma anche di Alessandro Starnini.