Non c'è l'accordo politico tra le parti, salvo su Profumo e Monaci
di Red
SIENA. Niente di meglio, per difendere allo stremo la senesità della banca del sindaco di Siena, che accettare le nomine decise a Roma dei componenti della lista della Fondazione per il prossimo CdA di MPS. Non sarebbero Ceccuzzi o Bezzini, forti del mandato degli elettori cittadini, a decidere ma i segretari dei partiti romani: nessuna meraviglia che poi tentino in continuazione di sfilarci la banca da sotto il sedere. In questi minuti le incertezze e le divisioni all’interno della Deputazione hanno fatto rinviare la riunione odierna al pomeriggio di domani (18 marzo) alle ore 16: non tutti i sei candidati in corsa avrebbero raggiunto la necessaria unanimità. Infatti si confermerebbero i nomi di presidente (Alessandro Profumo), amministratore delegato (Fabrizio Viola), vicepresidente (Alfredo Monaci). Divisi sul rinnovo per il terzo mandato a Fabio Borghi, in rappresentanza dei sindacati, ovvero della Cgil, che ieri ha tenuto a freno lo sciopero per difendere le sue posizioni di potere all’interno della banca. Ma Borghi potrebbe essere sostituito da Fulvio Mancuso, di cui abbiamo già detto in un precedente articolo. Ancora incertezza sugli altri due nomi: il diktat romano per una candidatura femminile in rappresentanza del Pdl non è ben accetto, ogni fazione cerca di sistemare i propri candidati. Restano tra i papabili Ernesto Rabizzi, vicepresidete di Mps in carica, e Graziano Costantini, manager di Etruria.
Continuano convulse le consultazioni per cercare di raggiungere un accordo il più indolore possibile. Aggiornamenti nelle prossime ore. Le liste comunque vanno presentate entro il 2 aprile.
Profondamente scosso dalle vicende senesi il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, ha dichiarato: ”Le gravi vicende che stanno investendo il Monte dei Paschi di Siena impongono approfondimenti anche nelle sedi parlamentari. Prima la chiarezza su questi beni, peraltro a controllo pubblico e non della locale diramazione del Pd, poi la discussione di norme sulle banche. Senza trasparenza e con prebende scandalose per nuovi capi non c’e’ spazio per decreti, leggi o emendamenti su commissioni bancarie o altro”. Cosa c’è da commentare? La balena è ferita e gli squali in mare seguono le strisce del sangue.
Un altra importante novità viene da Roma, sponda Caltagirone. Il nipote di Francesco Gaetano, ex consigliere di amministrazione della banca caduto in disgrazia dopo condanna penale, Edoardo Caltagirone che fa parte di un gruppo industriale separato da quello dello zio, sarebbe tra gli acquirenti delle azioni MPS messe in vendita dalla Fondazione nei giorni scorsi. Edoardo fa capo al Gruppo Leonardo Caltagirone, che tra l’altro ha realizzato il parco Leonardo a Roma, forse l’operazione immobilare più grande mai fatta in Italia.