Quanti soldi della città sono stati buttati facendo debiti per mantenere il potere?
di Red
SIENA.La Consob ha dato sette giorni lavorativi di tempo alla Fondazione MPS per consegnare “un’ampia e completa informativa” sui rapporti tra la stessa e il pool di banche creditrici capeggiato da JP Morgan e comprendente, tra gli altri, Mediobanca, Unicredit, Intesa oltre a Credit Suisse, che gode di un rapporto leggermente diverso dalle altre, e che potrebbe usufruirne in qualsiasi momento a svantaggio dell’ente presieduto da Gabriello Mancini.
Le indiscrezioni pubblicate sui giornali e mai smentite da Palazzo Sansedoni fanno temere (ma ne hanno messo di tempo per accorgersene a Roma!) al presidente Vegas e ai suoi collaboratori, che possa essere stato violato l’articolo 115 del Tuf, la norma che disciplina le comunicazioni.
C’è silenzio e silenzio, evidentemente. Anche il silenzio omissivo può alterare il normale corso di borsa di un titolo quotato ed è questo l’oggetto principale dell’indagine Consob. Non c’è trasparenza nei rapporti tra fondazione e istituti di credito finanziatori, non c’è chiarezza su quanto ammonti il debito totale e degli oneri accollati per il suo rimborso ai creditori. Per la verità un conteggio approssimativo c’è, e varia secondo i calcoli fatti tra 900 milioni e 1,1 miliardi. In più aggiungete che nell’arco di appena 45 giorni il valore del titolo MPS, dato in garanzia dei prestiti, è più che raddoppiato ( da 0,197 a 0,4228 euro) e comprendete che la quantità di guadagni facili che si possono fare alle spalle della Fondazione è enorme.
Il Giornale scrive di problemi legali: “Credit Suisse, assieme a Mediobanca, vanta un credito precedente rispetto a quello delle altre banche. Mentre tra le condizioni del prestito da 600 milioni (scesi a 524) concesso dal pool degli undici istituti lo scorso anno ci sarebbe una clausola che li rende beneficiari di tutti i proventi derivanti da cessioni di asset nel corso del 2012. Altri malumori sarebbero stati generati dalla mancata vendita da parte della Fondazione di quel 6,5% di MPS in suo possesso libero da pegni. Ecco perché le soluzioni opzionali sono state respinte al mittente e in alcuni ambienti finanziari si parla del «giallo delle liberatorie»”
Sviluppi sui contrasti politici all’interno delle fazioni del PD non ce ne sono, ma la diatriba Clessidra/Equinox è destinata a occupare spazi di giornale per tutta la prossima settimana. Quanto costerà al Provveditore Pieri contrattare l’allungamento dello standstill in scadenza il 15 marzo almeno fino al 27, quando scadrà il termine di presentazione delle liste per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Rocca Salimbeni? Il 27 novembre 2011 titolavamo un articolo de ilCittadinoonline.it “Fondazione MPS in mano alle banche – Su 290 milioni in derivati a favore di Credit Suisse interessi da capogiro”: alla Consob, meglio tardi che mai, il dovere di fare sapere ai senesi se, quanti e come sono stati buttati alle ortiche i soldi della città.