Ai due consiglieri "vivo apprezzamento per la sensibilità dimostrata"
SIENA. La Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha appreso con soddisfazione la notizia della disponibilità del Vicepresidente Marco Turchi e della consigliera Paola Demartini a rassegnare le dimissioni dal Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi S.p.A. favorendo così l’ingresso dei rappresentanti dei nuovi soci, come previsto dal patto parasociale sottoscritto dalla Fondazione e dai fondi Fintech Advisory Inc e BTG Pactual Europe.
La Fondazione esprime vivo apprezzamento per la sensibilità dimostrata a fronte della propria richiesta nel segno di un forte senso di responsabilità nei confronti della Banca e della comunità e delle istituzioni senesi, consentendo di procedere verso il consolidamento di una base azionaria stabile nel medio-lungo periodo e con un adeguato orizzonte di investimento a sostegno della crescita e valorizzazione della Banca stessa.
La Fondazione sottolinea infine la competenza e professionalità con cui anche in questa occasione Marco Turchi e Paola Demartini hanno interpretato il loro ruolo che nelle vesti di consiglieri della Banca li ha visti apportare un contributo non certo inferiore a quello di Angelo Dringoli e Marina Rubini, che hanno invece comunicato alla Fondazione di voler rimanere all’interno del C.d.A.Con riguardo a questi ultimi la Fondazione esprime delusione e disappunto per non aver dimostrato pari sensibilità.
La Fondazione esprime vivo apprezzamento per la sensibilità dimostrata a fronte della propria richiesta nel segno di un forte senso di responsabilità nei confronti della Banca e della comunità e delle istituzioni senesi, consentendo di procedere verso il consolidamento di una base azionaria stabile nel medio-lungo periodo e con un adeguato orizzonte di investimento a sostegno della crescita e valorizzazione della Banca stessa.
La Fondazione sottolinea infine la competenza e professionalità con cui anche in questa occasione Marco Turchi e Paola Demartini hanno interpretato il loro ruolo che nelle vesti di consiglieri della Banca li ha visti apportare un contributo non certo inferiore a quello di Angelo Dringoli e Marina Rubini, che hanno invece comunicato alla Fondazione di voler rimanere all’interno del C.d.A.Con riguardo a questi ultimi la Fondazione esprime delusione e disappunto per non aver dimostrato pari sensibilità.
La magistratura senese qualche settimana fa ha trasmesso a quella milanese il filone dell’indagine su Mps che riguarda le ristrutturazioni del debito dell’istituto di credito legate alle operazioni Santorini ed Alexandria. L’inchiesta, nella quale sono indagati tra gli altri l’ex presidente di Monte dei Paschi Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni e l’ex responsabile dell’area finanza Gianluca Baldassarri, è stata trasmessa in quanto l’aggiotaggio, l’ipotesi di reato più grave, e contestata a vario titolo assieme all’ostacolo all’attività degli organi di vigilanza e al falso in bilancio, è stata commesso a Milano, sede della Borsa. A Siena è rimasto il filone che riguarda la presunta usura ipotizzata nei confronti di Nomura. L’indagine su Alexandria e Santorini è coordinata dai pm Stefano Civardi, Mauro Clerici e Giordano Baggio, già titolari del filone principale di indagine, già trasmesso nel capoluogo lombardo a maggio, che riguarda l’acquisizione da parte di Rocca Salimbeni di Antonveneta.
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