Gli ex-Margherita alzano il livello dello scontro nel PD
di Red
SIENA. Dalle segnalazioni di internal dealing su Borsa Italiana risulta che la Fondazione MPS, con una operazione effettuata il 3 aprile scorso, ha venduto al prezzo unitario di 0,3182 euro in una transazione fuori mercato 10,4 milioni di azioni BMPS pari allo 0,089% circa del capitale, per un controvalore complessivo di poco più di 3,3 milioni di euro. Con la vendita di questo ultimo pacchetto di azioni Palazzo Sansedoni lima ulteriormente la propria partecipazione in Rocca Salimbeni a poco oltre il 36,4% dal 36,5% raggiunto dopo le precedenti cessioni ai blocchi. Con questa operazione termina la ricerca affannosa dei soldi da rimborsare alle banche creditrici per evitare che tutta la partecipazione in MPS venga sottratta al controllo della Fondazione, grazie alle negative conseguenze del covenant firmato nel luglio 2011. Il debito complessivo sarà pagato al 50% e il resto scadenzato in almeno cinque anni sperando che la banca torni al dividendo, sennò amen.
Si dovrebbe calmare anche la pressione sui mutui insoluti degli enti locali (Università, Ospedale, Comuni) firmati in passato con leggerezza perché garantiti dal colosso finanziario di Palazzo Sansedon, che è stato distrutto e sarà impossibile ricostituire per i prossimi cinquecento anni. Dalla vendita di azioni MPS avanzeranno circa 200 milioni per le famose “erogazioni” che saranno ridotte all’indispensabile.
Nonostante tutto, la poltrona dove siede il ragioniere di S. Gimignano rimane sempre ambita. Pasquetta non è passata inutilmente, per la componente ex-Margherita del PD. La festa che tradizionalmente riunisce parenti e amici ha portato conciliaboli che hanno alzato l’asticella delle rivendicazioni e che l’Angelo ha prontamente recapitato all’altra componente, gli ex-Ds. Alfredo Monaci dovrebbe essere il nuovo presidente della Fondazione; confermata la via breve che porti Pinciani a fare l’onorevole nel 2013, vista la presunta accondiscendenza degli elettori PD, nonostante tutto sotto controllo del partito. Passaggio di Pietro Burresi dalla Deputazione generale a quella amministratrice; nomina di Benedetta Granai a capo della segreteria del presidente.
E, visto che ci siamo, rivoluzione in Comune: Luciano Cortonesi dovrebbe diventare vicesindaco al posto di Marzucchi (vicesindaco poco controllore, sarebbe l’accusa), che però potrebbe ritrovarsi assessore in luogo del Cortonesi stesso. E per concludere la testa di Massimo Bianchi, con le dimissioni da capogruppo: il vero atto politico.
Tempo per pensarci poco. Il 23 aprile si deve votare il bilancio del comune, la cui mancata approvazione manda a casa il sindaco. Sarebbe difficile per Ceccuzzi ottenere di nuovo la benevolenza delle opposizioni, che sono lì apposta per farlo dimettere. E a ottobre il rimescolamento delle carte della politica senese chissà che sconquasso potrebbe provocare.
Ma secondo i ben informati, il sindaco sarebbe impegnato con il fido Carli a fare campagna acquisti, razzolando tra gli ex-Margherita non filomonaciani, ma sono quattro gatti… Senza offesa, L’idea sarebbe quella di costituire con essi un nuovo gruppo di centro nel Pd, dato che difficilmente i 6 dissidenti (cui si aggiungono Meacci e Mugnaini, transitati nella Margherita) voteranno a favore dell’approvazione del bilancio, In questo caso Ceccuzzi avrebbe intenzione di espellere i “corpi estranei” e rimpastare il tutto. Difficile pensare che intenda cedere alle richieste di cui sopra. Ma si sa, in politica vale tutto ed il contrario di tutto.
(Foto di repertorio – CDS)