Il Carroccio commenta gli ultimi avvenimenti legati all'ente. E le dichiarazioni di Clarich

SIENA. Come ai tempi di Ceccuzzi e Monaci, Siena Cambia ed il Sindaco Valentini cercano in tutti i modi di mantenere il controllo della città mediando all’interno della maggioranza ed accettando i più biechi compromessi in virtù dell’elemosina di un po’ di poltrone e poltroncine (prima Frigerio in Deputazione, ora Campedelli Vice Presidente). A conferma del bluff di Valentini e dei sienacambisti, il presunto cambiamento fin qui millantato è sparito per far posto ad una semplice e vergognosa spartizione di posti, in perfetto stile “Sistema Siena”.
In più l’Ente Fondazione – che non ha mai mosso un dito e non ha mai proferito una sola parola a tutela dei lavoratori esodati, esternalizzati e licenziati della Banca Mps – si dichiara disposto a risarcire i due membri del CdA del Monte che daranno le dimissioni per far posto ai membri voluti da BTG e Fintech.
Oltre alla letterina della Fondazione, serviranno anche i quattrini per far alzare qualcuno dalle poltrone e rispettare così gli accordi con i pattisti! Alla faccia di chi non arriva a fine mese e di tanti imprenditori seri che si vedono negata un’apertura di credito dalla Banca.
Ma non solo. In questa girandola impazzita, che dimostra come il Sistema Siena, il Groviglio Armonioso sia ancora vergognosamente in sella in questa Città, Clarich ha candidamente ammesso di non voler rendere pubblici i documenti relativi alle gestioni dei precedenti Presidenti della Fondazione Mussari e Mancini. “E’ materia da lasciare agli storici”: questa è stata la laconica risposta data alla legittima richiesta di Eugenio Neri. Evidentemente, dietro il paravento del non voler ledere l’immagine dell’Ente (?), si nasconde il disinteresse più assoluto nel voler arrivare alla verità sul più grave disastro finanziario mai visto, piuttosto che aiutare magari l’azione giudiziaria ed abbreviarne i tempi. Forse sul piano penale la prescrizione va di contraltare all’azione civile ormai ineludibile…?
Prosegue, dunque, la vergognosa opera di restaurazione, dinanzi alla quale non si può far altro che auspicare l’azzeramento del Consiglio di Amministrazione della Banca e la cacciata del tandem tanto osannato da Valentini.
Quello che ci domandiamo è se dinanzi a questa palese volontà di nascondere la polvere sotto i tappeti il Prof. Sacco, Direttore di Candidatura di Siena Capitale europea della cultura 2019, non abbia da prendere posizione. E’ evidente che, in questa condizioni, la Città non si meriti la vittoria e non brilli nelle classifiche che qua e là appaiono. Al massimo con costoro si potrebbe vincere quella dell’omertà e dell’insabbiamento.
Lega Nord Siena