Necessario "ribaltare il tavolo e partire con una politica veramente nuova"
SIENA. Prendiamo spunto dal nuovo tormentone scaturito dal cambio del nome della Fondazione MPS in Fondazione Siena per esprimere alcuni concetti.
La prima reazione a questa proposta è sicuramente negativa; essere costretti a rimettere in discussione la nostra secolare e gloriosa storia per colpa di un “manipolo di incapaci” (se non peggio, ma questo speriamo lo stabilisca presto la Magistratura) che in pochi anni ha distrutto quasi tutto, ci fa veramente indignare. Superato questo momento, in effetti non vediamo purtroppo ostacoli, anche considerando che la Fondazione sembrerebbe destinata a scendere ad un misero 2,5% del capitale di quella che era la Banca di Siena (Babbo Monte), finendo per contare poco o niente. Stupisce che questo tracollo sia così poco stigmatizzato dalla Comunità, o addirittura accolto con incredibili ed inconcepibili “squilli di trombe” da parte di vari personaggi, alcuni dei quali anche riferibili allo stesso fallito e trasversale Sistema Siena, artefice di tutti i disastri.
C’è però un aspetto che vogliamo sottolineare: evitiamo i soliti trucchi e raggiri, o giochi gattopardeschi mirati ad ingannare i cittadini. L’eventuale cambio di nome non deve essere una foglia di fico, il vero cambio deve essere quello mirato a mettere in atto quel completo cambiamento di metodi e di persone che chiediamo da molto tempo, ovvero finalmente “ribaltare il tavolo” e partire con una politica veramente nuova, una politica che veda come protagonisti tutti i Cittadini di Siena.
Ci aspettiamo quindi che chi ha fatto parte, a vario titolo, al detto Sistema Siena, non abbia alcuna possibilità di rimettere le mani su ciò che ha distrutto, e si dia ora la priorità a persone nuove, con requisiti e professionalità, anche riferendosi ai tanti Senesi competenti finora esclusi per la loro non appartenenza o non acquiescenza.
I tanti procedimenti in atto, non ultimo il rinvio a giudizio per il crac del pastificio Amato, devono far capire a tutti che a Siena è finito il tempo delle nomine di persone non competenti basate sulla spartizione partitica, delle più o meno occulte lobbies di potere e, soprattutto dell’impunità a fronte di atti non rispettosi delle leggi o dell’interesse della Comunità.
La speranza è quella che sia finalmente finito il periodo più nero della storia di Siena, e la Città sia pronta ad una forte reazione, ridando la giusta attenzione al bene comune, e riprendendosi il Buongoverno che la deve contraddistinguere.
Associazione Pietraserena