SIENA. “In riferimento al dibattito sulla demedicalizzazione delle ambulanze del Siena 118 – dichiara Alessandro Dolci segretario politico di FN Siena – tema che riguarda tutti i cittadini e sul quale si è espresso pure il neo-assessore alla sanità della nuova Giunta comunale, riteniamo che questo provvedimento sia l’esito di una riforma mal concepita e mal realizzata, i cui responsabili vadano individuati in chi ha gestito la sanità regionale negli ultimi anni.
Il servizio di soccorso medicalizzato sul territorio della provincia di Siena – rappresenta ( o meglio rappresentava) un modello di alto livello qualitativo grazie soprattutto agli sforzi congiunti delle Associazioni di volontariato (Pubblica Assistenza e Misericordia in primis, a cui si è aggiunta in un secondo momento anche la CRI). Un servizio poi istituzionalizzato nel 1997 con la nascita del Siena 118 e regolato dalle successive discipline normative che hanno delineato gli standards qualitativi del servizio.
Il Siena 118 e le Associazioni di volontariato – prosegue Dolci – hanno svolto, negli ultimi venti anni, il fondamentale servizio di trasporto sanitario di emergenza-urgenza oltre che ordinario, nel territorio senese, attraverso il funzionamento h 24 dei cosiddetti PET (punti di emergenza territoriale),che garantivano la presenza continuativa sia delle ambulanze medicalizzate ossia con medico a bordo e personale volontario altamente formato,sia delle auto-mediche con a bordo medico e infermiere professionale.
Oggi purtroppo – continua Dolci – la riforma della cosiddetta “area-vasta”, abbinata a logiche aziendali legate ad esigenze di taglio dei costi, hanno portato ad una riorganizzazione frettolosa e peggiorativa del sistema. Ciò ha visto la centrale operativa del 118 senese essere trasformata in una sorta di grande “call-center” di stampo aziendale, con competenza anche sulla vasta provincia di Grosseto e conseguente peggioramento degli standard contrattuali degli addetti ai lavori.
Ultima in ordine di tempo, ma in realtà già ventilata da qualche anno, è senz’altro la de medicalizzazione dell’ambulanza del PET Siena, dove la presenza del medico viene sostituita da quella dell’infermiere professionale, all’interno di un’area vasta e ad abbondante densità di abitanti. Questa scelta a nostro avviso è sbagliata ed è stata cinicamente dettata non dalla carenza di medici, ma dal minor “costo” che il personale infermieristico evidentemente ha rispetto al personale medico.
Per tutto questo “ringraziamo” la Giunta regionale e quei dirigenti territoriali nominati secondo logiche clientelari di spartizione politica. Noi riteniamo – conclude Dolci – che la salute debba essere estranea a logiche aziendali, manageriali e mercantilistiche, sia per tutelare la dignità dei lavoratori del sistema 118, ma soprattutto per tutelare la vita dei cittadini”.